Giovedì 4 dicembre alle 10, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, si svolge Rivoluzione greca. Filellenismo e letteratura, terzo incontro del laboratorio interdisciplinare di civiltà greca moderna 2014/15 "La Grecia e la Memoria", organizzato da Anna Zimbone (ordinario di Lingua e Letteratura Greca moderna, dipartimento di Scienze Umanistiche) e da Matteo Miano (assegnista di ricerca).
Il tema. Cos'è il filellenismo? Che ruolo ideologico ha svolto questo movimento nei Paesi europei e che legami ha avuto con l'Italia? La prof.ssa Fani Kazantzì dell'Università di Salonicco illustrerà il quadro storico e letterario di una corrente che ha segnato i destini di molti europei.
Il film. Seguirà la proiezione del film greco Dio ama il caviale (O theos agapaei to chaviari) di Giannis Smaragdìs (2012, durata 99'). La pellicola racconta le avventure del greco Ioannis Varvakis, che iniziò la sua vita da pirata alla fine del XVIII secolo e, dopo la fuga da una prigione a Costantinopoli, riuscì a diventare un mercante in Russia fino a ottenere la fiducia di Caterina la Grande. Divenuto un elemento nodale nella Rivoluzione Greca (1821-32), utilizzò la sua ricchezza e la sua influenza per sostenere la causa nazionalista.
Smaragdis sceglie un cast eccellente, che vede la star tedesca Sebastian Koch (Le vite degli altri) nel ruolo del protagonista ma anche altri nomi di grido in ruoli minori, come Catherine Deneuve nelle vesti della Zarina di Russia e John Cleese in quelle dell’ufficiale britannico che controlla la piccola isola nella quale Varvakis viene esiliato all’inizio del film.
Il titolo del lungometraggio fa riferimento al fatto che, dopo aver ricevuto garanzia dei diritti di pesca illimitati nel Mar Caspio da Caterina, Varvakis si stabilì in Astrakan, dove inventò un modo per mantenere fresco il caviale per lunghi periodi. L’intricata storia, che va avanti e indietro tra l’esiliato Varvakis, un narratore che racconta la vicenda ad un gruppo di bambini in spiaggia e i flashback sugli anni giovanili del mercante, è stata scritta dal regista con l’aiuto degli sceneggiatori di El Greco, Panayotis Pashidis e Jackie Pavlenko e del russo Vladimir Valutskiy. Il film è prodotto da Alexandros Films, in co-produzione con la russa Stellar Studio.
Introduzione, traduzione e sottotitoli di Matteo Miano. Ingresso libero.
Il ciclo. La tradizione di appuntamenti sulla Grecia moderna iniziati cinque anni fa e proseguiti con successo fino a oggi, sono giunti alla settima edizione con il laboratorio La Grecia e la Memoria. Le ragioni di un ciclo di seminari su letteratura e storia sono da ricercare in primo luogo nella necessità di offrire un nuovo percorso interpretativo su una letteratura – quella neogreca - meno nota al vasto pubblico, al fine di individuarne raccordi e intrecci con la storia.
La letteratura e la storia sono figlie della memoria e il loro è un rapporto circolare. Gli interrogativi che sorgono e che verranno posti durante gli incontri saranno: come il testo letterario può leggere e interpretare i mutamenti storici? Qual è il suo destino in un’epoca che lo delegittima e lo marginalizza? Qual è il rapporto fra la letteratura e il passato che si va cancellando? Il laboratorio – che sarà interdisciplinare e spazierà dalla letteratura alla storia, dalla musica al cinema – prenderà in esame alcuni eventi della storia greca moderna. Questo servirà a stimolare riflessioni su come confrontarsi con realtà del passato allo scopo di percepire meglio la propria identità culturale e civile.
(04 dicembre 2014)