Martedì 9 dicembre alle 10, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, si svolge Smirne 1922. La Catastrofe d'Asia Minore, quarto incontro del laboratorio interdisciplinare di civiltà greca moderna 2014/15 "La Grecia e la Memoria", organizzato da Anna Zimbone (ordinario di Lingua e Letteratura Greca moderna, dipartimento di Scienze Umanistiche) e da Matteo Miano (assegnista di ricerca).
Il tema. Nel 1922 Smirne era una città multietnica, abitata da turchi, armeni, ebrei, ma soprattutto da greci presenti lì da più di 2000 anni. Vivace, colta, cosmopolita aperta alle influenze occidentali, vi si parlavano molteplici lingue, non solo turco, ebraico e levantino, ma anche francese, perché la Francia aveva molti interessi sul posto e nel grande porto le sue navi alla fonda erano sempre più numerose.
Il ciclo. La tradizione di appuntamenti sulla Grecia moderna iniziati cinque anni fa e proseguiti con successo fino a oggi, sono giunti alla settima edizione con il laboratorio La Grecia e la Memoria. Le ragioni di un ciclo di seminari su letteratura e storia sono da ricercare in primo luogo nella necessità di offrire un nuovo percorso interpretativo su una letteratura – quella neogreca - meno nota al vasto pubblico, al fine di individuarne raccordi e intrecci con la storia.
La letteratura e la storia sono figlie della memoria e il loro è un rapporto circolare. Gli interrogativi che sorgono e che verranno posti durante gli incontri saranno: come il testo letterario può leggere e interpretare i mutamenti storici? Qual è il suo destino in un’epoca che lo delegittima e lo marginalizza? Qual è il rapporto fra la letteratura e il passato che si va cancellando? Il laboratorio – che sarà interdisciplinare e spazierà dalla letteratura alla storia, dalla musica al cinema – prenderà in esame alcuni eventi della storia greca moderna. Questo servirà a stimolare riflessioni su come confrontarsi con realtà del passato allo scopo di percepire meglio la propria identità culturale e civile.
(09 dicembre 2014)