Mercoledì 26 novembre alle 10, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, si svolge il secondo incontro del laboratorio interdisciplinare di civiltà greca moderna 2014/15 "La Grecia e la Memoria", organizzato da Anna Zimbone (ordinario di Lingua e Letteratura Greca moderna, dipartimento di Scienze Umanistiche) e da Matteo Miano (assegnista di ricerca).
Si tratta della proiezione del colossal turco Fetih 1453 (Conquista 1453) di Faruk Aksoy (2012, durata 165'). Con il suoi 17 milioni di dollari è il film più costoso mai prodotto in Turchia e prima ancora della sua uscita ha scatenato polemiche transnazionali. L'ambiziosa pellicola celebra la presa di Costantinopoli da parte delle armate ottomane guidate da Maometto II, al termine di un'epica battaglia che segnò la "caduta" del millenario impero di Bisanzio.
Introduzione, traduzione e sottotitoli di Matteo Miano. Ingresso libero.
Il ciclo. La tradizione di appuntamenti sulla Grecia moderna iniziati cinque anni fa e proseguiti con successo fino a oggi, sono giunti alla settima edizione con il laboratorio La Grecia e la Memoria. Le ragioni di un ciclo di seminari su letteratura e storia sono da ricercare in primo luogo nella necessità di offrire un nuovo percorso interpretativo su una letteratura – quella neogreca - meno nota al vasto pubblico, al fine di individuarne raccordi e intrecci con la storia.
La letteratura e la storia sono figlie della memoria e il loro è un rapporto circolare. Gli interrogativi che sorgono e che verranno posti durante gli incontri saranno: come il testo letterario può leggere e interpretare i mutamenti storici? Qual è il suo destino in un’epoca che lo delegittima e lo marginalizza? Qual è il rapporto fra la letteratura e il passato che si va cancellando? Il laboratorio – che sarà interdisciplinare e spazierà dalla letteratura alla storia, dalla musica al cinema – prenderà in esame alcuni eventi della storia greca moderna. Questo servirà a stimolare riflessioni su come confrontarsi con realtà del passato allo scopo di percepire meglio la propria identità culturale e civile.
(26 novembre 2014)