Mercoledì 3 febbraio alle 17, online sulla piattaforma Zoom (meeting ID: 813-9498-7170, passcode: 5*?C473f*a), si svolge il seminario dal titolo “Antropocene o Capitalocene? Collasso ambientale, immaginari e mondi possibili”.
L'evento è il primo appuntamento del ciclo di seminari "Reverse - L'Antropocene capovolto", organizzato nell'ambito del progetto di ricerca “REVERSE – the Anthropocene Upside Down. Responsible research, VERSatile Knowledge, Enviromental futures in action” (segui il progetto su FB) promosso dai dipartimenti di Scienze politiche e sociali (Dsps), Ingegneria civile e Architettura (Dicar) e Scienze umanistiche (Disum) dell'Università di Catania.
Il seminario, introdotto dall'antropologa Mara Benadusi e coordinato dalla dottoranda Metis Bombaci (Dsps), prevede gli interventi di Emanuele Leonardi (ricercatore in sociologia all’Università di Parma) e dell’antropologo, geografo e scrittore Matteo Meschiari (docente all’Università di Palermo).
La cosiddetta “crisi climatica”, l’inquinamento di acqua, aria e suoli, la recrudescenza dei disastri “naturali” possono essere attribuiti genericamente all’azione umana nel mondo? O ha più senso connettere questi fenomeni alle forme concrete di produzione e riproduzione della vita generate dalle società umane nei diversi contesti spaziali e temporali, ovvero alle forme specifiche assunte nel tempo e nello spazio dal capitale, come suggerisce il provocatorio concetto di “capitalocene” introdotto da Jason Moore? Quali immaginari e mondi possibili vengono smossi dall’idea di trovarci nel bel mezzo di un vero e proprio “collasso” ambientale? E soprattutto cosa possiamo farci con questi immaginari e con le pratiche sociali che li sostanziano per ripensare il nostro posto nel mondo?
(03 febbraio 2021)