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Terapia anti-angiogenica: dal banco alla clinica

Mercoledì 29 aprile alle 11 (aula magna, Palazzo Centrale), lezione magistrale del prof. Napoleone Ferrara

Mercoledì 29 aprile alle 11, nell’aula magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania, lo scienziato americano di origine catanese Napoleone Ferrara, vicedirettore al Moore Cancer Center dell'University of California a San Diego e docente di Patologia e Oftalmologia, terrà una lezione magistrale dal titolo “Terapia anti-angiogenica: dal banco alla clinica”, nell’ambito dei lavori del convegno internazionale su “Vascular Endotelial Growth Factor: a target for innovative therapeutic intervention”. 

Nel pomeriggio, lo scienziato sarà inoltre ospite della Scuola Superiore di Catania per incontrare gli allievi (consulta il programma).

Nato a Catania nel 1956, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1981 nell’ateneo catanese, ha proseguito i suoi studi alla University of California di San Francisco, specializzandosi in un Istituto di ricerca sul cancro. Nel 1989 è riuscito per primo a clonare e purificare in laboratorio la proteina determinante nel favorire la crescita del tumore.

Si deve proprio a Ferrara, ormai figura di eccellenza a livello mondiale, la scoperta del fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF) e della sua biologia, che ne hanno permesso di comprendere il ruolo nella patogenesi di diverse malattie a carattere cronico-degenerativo e infiammatorio. Grazie a questi studi, Ferrara è poi riuscito a sviluppare delle terapie anti-VEGF per la cura della degenerazione maculare, patologia che rappresenta la prima causa di cecità negli anziani. Nel 2010 ha vinto il Lasker Award e la classifica del Via-Academy sui principali scienziati italiani nel mondo, lo ha collocato al terzo posto.

Le sue ricerche hanno quindi consentito la sintesi, produzione e commercializzazione di bevacizumab e ranibizumab, due anticorpi monoclonali anti-VEGF oggi ampiamente utilizzati in tutto il mondo con varie indicazioni nell’ambito oncologico ed oftalmologico. Tali specialità medicinali sono quasi fisiologicamente entrate nello standard of care del carcinoma del colon e di altre forme tumorali, della maculopatia degenerativa, della retinopatia diabetica e, prospetticamente, di tali molecole e di altre si possono prevedere ulteriori utilizzi.

Obiettivo del convegno sul VEGF – che vedrà la significativa testimonianza del prof. Ferrara, introdotto dai professori Renato Bernardini, Vincenzo Guardabasso e Domenico Ribatti - è pertanto quello di creare una base scientifica e culturale per l’apprendimento di tematiche relative all’angiogenesi ed alla terapia antiangiogenica, in particolare guardando alle potenzialità di tali ricerche e sperimentazioni che in futuro potrebbero apportare nuovi significativi contributi in vari settori della Medicina.

La caratterizzazione dei processi e delle molecole che governano la formazione di vasi sanguigni a partire da vasi preesistenti (neoangiogenesi), ha infatti già determinato una svolta innovativa nella comprensione dei processi biologici alla base dell’angiogenesi, ma, soprattutto, una nuova visione della clinica di varie patologie. Tra le ricadute pratiche di questa nuova visione, ci sono inoltre il trattamento farmacologico delle neoplasie e di gravi malattie di pertinenza oftalmologica, con varie possibilità di applicazione a malattie dell’apparato cardiovascolare, del sistema nervoso, nonché malattie rare quali la sindrome di Fabbri e l’angioedema. 

(29 aprile 2015)

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