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Uno strumento di successo per il ricercatore: la mobilità

Venerdì 23 novembre alle 10.30, al Museo di Zoologia, la Marie Curie Fellows Association organizza l'ottavo convegno nazionale

La Marie Curie Fellows Association organizza per venerdì 23 novembre alle 10.30 (Museo di Zoologia, Dipartimento di Biologia Animale, via Androne 81), l'ottavo convegno nazionale incentrato quest'anno sul tema "Uno strumento di successo per il ricercatore: la mobilità".
La mobilità è infatti una caratteristica chiave nella carriera di un ricercatore. È di fondamentale importanza nell'area europea della ricerca, attualmente "in costruzione". Gli interventi previsti riguarderanno le opportunità dei fondi di ricerca messi a disposizione dal 7° programma quadro, le proposte del Governo italiano, le opportunità di scambio tra Università e industria e naturalmente l'Area europea di ricerca.
Sull’altro versante della mobilità c’è invece il problema della fuga dei giovani ricercatori dall’Italia verso più adeguate opportunità di valorizzazione dei “cervelli”, di questo si occupa in particolare il programma europeo “Persone - Azioni Marie Curie” del VII Programma Quadro dell’Unione europea, per favorire il ritorno dei giovani ricercatori che si trovano all’estero.
Le opportunità offerte da tali azioni saranno illustrate giovedì 22 novembre alle 11, nell’auditorium della “Casa della Cultura” (Villa Citelli, via Tomaselli 31), nel corso dell'incontro informativo al quale parteciperà la dott.ssa Daphne Van de Sande dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca europea, punto nazionale di contatto per i programmi “Idee” e “Persone” nell’ambito della “Azioni Marie Curie” del VII Programma Quadro per la ricerca.
Le opportunità offerte dalle Azioni Marie Curie sono numerose, si tratta in particolare delle borse “Intraeuropee” - che hanno una durata di 12 o di 24 mesi e sono destinate a dottori di ricerca e a ricercatori con esperienza - per svolgere progetti di ricerca in un’istituzione di un altro Paese europeo. Le borse, tuttavia, possono essere assegnate anche a ricercatori europei che hanno svolto la propria attività scientifica per almeno tre anni in un Paese extra-comunitario per svolgere un periodo di ricerca in un’Istituzione europea, compresa quella di origine. Le “Borse internazionali di reintegrazione”, rivolte ai ricercatori che hanno svolto attività scientifica per un periodo di almeno tre anni in uno Stato extra-comunitario e intendono tornare in Europa; le “Borse europee di reintegrazione”, riservate invece ai ricercatori che hanno usufruito di una borsa “Marie Curie” per svolgere attività scientifica in un altro Paese europeo e desiderano ritornare nella propria istituzione di origine; e infine le “Borse internazionali Marie Curie per soggiorni di studio nei Paesi extra-comunitari”, che permettono ai dottori di ricerca o ai ricercatori di ottenere un finanziamento per svolgere una prima parte della ricerca - della durata di uno o due anni - in un’istituzione di un Paese extra-comunitario e la seconda fase, di un anno, nella propria Istituzione di origine.

(22 novembre 2007)

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