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Fisica delle Alte Pressioni

A Catania da lunedì 17 settembre, studiosi da tutto il mondo per analizzare il comportamento e le proprietà dei materiali in condizioni estreme
Da lunedì 17 a venerdì 21 settembre, nei locali del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, si svolgerà la Conferenza internazionale sulla scienza e la tecnologia delle Alte Pressioni, per la quale sono attesi circa 450 partecipanti da trenta Paesi. Tale evento, che si svolge per la prima volta in Italia ed è promosso dall’Airapt (Associazione internazionale per lo sviluppo della ricerca e della tecnologia alle alte pressioni) e dall’Ehprg (Gruppo europeo di ricerca alle alte pressioni) chiama infatti a raccolta ogni due anni i maggiori studiosi e ricercatori in questo campo della scienza, da ogni parte del mondo.
A presiedere l’importante conferenza - alla quale prenderanno parte, tra gli altri, il dr. William Nellis, della Harvard University, attuale presidente dell’Airapt, il prof. Roland Winter, dell’Università di Dortmund, presidente dell’Ehprg, ed alcuni past-president dell’associazione scientifica, fra cui il prof. Arthur Ruoff, della Cornell University, sarà chiamato il professor Renato Pucci, ordinario di Fisica della materia nell’Università di Catania.

Nel corso del simposio verranno inoltre attribuiti tre prestigiosi riconoscimenti a ricercatori che si sono distinti nel campo della ricerca alle alte pressioni: il “Bridgman Award” al prof. Takehiko Yagi, dell’Università di Tokyo, il “Jamieson Award” al dr. Ignacio Hernandez, della Queen Mary University of London, e l’”Ehprg Award”, alla dr.ssa Agnès Dewaele, del Cea di Parigi.

Le alte pressioni abbracciano i più svariati campi della ricerca, dalla fisica alla chimica, dalle scienze della terra alla planetologia e all’astrofisica. Nel settore della fisica, al quale ha offerto importanti contributi in questo senso anche il gruppo di ricerca catanese diretto dal professor Pucci, un particolare rilievo assume lo studio del comportamento della materia in condizioni estreme di pressione e temperatura, perché permette di osservare sia notevoli cambiamenti della struttura cristallina, sia imprevisti comportamenti delle proprietà elettroniche. Pertanto, materiali che a pressioni ordinarie si comportano come buoni conduttori, possono paradossalmente diventare isolanti a pressioni comparabili con quelle presenti al centro dei grandi pianeti, come la Terra o Giove. Al contrario, altre sostanze come l’idrogeno (il più “semplice” nonché il più abbondante elemento presente in natura), possono probabilmente diventare ottimi conduttori, e persino superconduttori a temperatura ambiente.

L’attività di ricerca alle alte pressioni abbraccia pertanto aspetti fondamentali, per studiare i cambiamenti di stato della materia, ma comporta anche ricadute tecnologiche. Da molto tempo si producono materiali altrettanto duri del diamante, che vengono adoperati per uso industriale, e da alcuni anni le industrie si servono dell’alta pressione, anziché delle basse temperature, per la conservazione degli alimenti.

(17 settembre 2007)

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