Mercoledì 27 giugno alle 19.30, al Palazzo Impellizzeri, via Maestranza 99, Siracusa, si conclude la rassegna cinematografica organizzata dalla facoltà di Architettura e dal Dipartimento di Analisi, rappresentazione e progetto (Arp), dal titolo: Tra cinema e architettura. La manifestazione é curata dal prof. Carlo Truppi, ordinario di Tecnologia e direttore dell'Arp di Siracusa, con la collaborazione di Alessandra Guarino, docente di Cinema, fotografia e televisione.
Il film proiettato sarà il film Nostalghia di Andrei Tarkovskij (Ita-Fra-Urss 1983).
Nostalghia
Gorciakov, uno scrittore russo, è in Italia sulle tracce di un musicista suo compatriota del ‘700 che visse in Italia, per scrivere la sua biografia. Lo affianca l’affascinante traduttrice Eugenia, che vorrebbe avere una relazione con lui, mentre Gorciakov è tormentato dal ricordo della sua famiglia e della patria lontana. Ben presto Eugenia lo abbandonerà a Bagno Vignoni, suggestiva e melanconica località termale dove aveva dimorato il musicista: fondamentale sarà l’incontro con Domenico, il pazzo del paese, fino al tragico, necessario epilogo. Tarkovskij ambienta in Italia uno dei suoi più complessi e controversi capolavori, così concettualmente ed iconograficamente denso da essere disponibile a svariate interpretazioni. Al di là di ogni giudizio critico, l’opera affascina per la sua complessità e la sua visionarietà. Sicuramente è una riflessione sul ruolo dell’artista. Gorciakov si identifica con il folle Domenico, l’uomo che si era rinchiuso nella sua casa con la famiglia aspettando la “fine del mondo” e nelle cui parole “senza senso” trova una lucida ed illuminante coerenza: solo con lui riesce a dialogare (“non siamo matti, siamo sani”, recita lo striscione appeso sul Campidoglio durante la manifestazione dei folli). Ma si identifica anche con il musicista del ‘700, tornato in Russia per amore di una serva, pur sapendo di trovare la morte. I ricordi della patria (resi efficacemente dallo splendido bianco e nero di Lanci) intervengono sempre a “correggere” la realtà: la Russia è il luogo della fede, della famiglia, degli affetti, contrapposti al consumismo occidentale, identificato nella bella Eugenia, personaggio triste e superficiale, animata da un contraddittorio senso di maternità (la visita alla Madonna del Parto). Il senso di continua melanconia è reso da Bagno Vignoni, luogo di decadenza, con gli umori dei suoi bagni termali, e da una pioggia costante, che accompagna il protagonista nel suo triste “viaggio in Italia”.
(27 giugno 2007)