Mercoledì 30 maggio alle 17, nell’Auditorium "Giancarlo De Carlo” dell’ex Monastero dei Benedettini, le cattedre di Storia della musica (prof. Salvatore Enrico Failla, Università degli Studi di Catania, facoltà di Lettere e filosofia), e di Installazioni Multimediali (prof. Anna Guillot, Accademia di Belle Arti di Catania), propongono la performance di Giovanni Fontana
Hypervox.
«La
voce in movimento - scrive l'artista - esplora il tempo e costruisce lo spazio fuori dalla pagina, dove lo sconvolgimento dei diagrammi acustici della poesia si fa nuovo corpo di scrittura. Le sue dinamiche trasversali procedono in senso rigorosamente intermediale. Il
flatus non alimenta la facile onomatopea marinettiana, né passa per mere musiche fonetiche; qui, tra senso e insensatezza, una
hypervox teatrica scopre le traiettorie nomadi di un supersenso che gode della dimensione plurale della contaminazione interlinguistica. La
maschera elettrofonica, straniante e dissonante, trasgressiva e deformante, nasconde la fissità della scrittura e rivela l’energia del
pre-testo nel corpo poietico di un
ultratesto trasversale, che vive tutto il suo spessore deflagrando nello spazio-tempo».
Giovanni Fontana (1946), architetto, poeta, scrittore di teatro e autore di romanzi sonori, è un poliartista. Si occupa di intermedialità e di sinestesie. È il teorico della “poesia pre-testuale”, scrittura in forma di “progetto poetico” da ri-testualizzare in performance come ultratesto trasversale, tessuto sinergico alimentato da
polifonie intermediali.
Negli ultimi trent’anni ha proposto performance e installazioni in centinaia di rassegne, da Parigi a New York, da Città del Messico a Tokyo, da Teheran a Shanghai, toccando festival prestigiosi come
Poliphonix (Centro Pompidou, Parigi, 1989),
Festival de la Bâtie (Ginevra, 1988 e 2001),
Berliner Sommerfest der Literaturen (Berlino, 2002),
Howl! (New York, 2004);
National Review of Live Art (Glasgow, 2007). Tra le principali partecipazioni in Italia:
Milanopoesia (1990),
Romapoesia (1998 e 2003),
Veronapoesia (2004 e 2006),
Festival Filosofia di Modena (2005).
È autore di scritture visuali e di incisioni fonografiche. Sulla poesia sonora ha pubblicato diversi saggi in Italia e all’estero; tra questi si collocano i volumi
La voce in movimento (Harta performing & Momo, 2003) e
Poesia della voce e del gesto (Sometti, 2004). Suoi saggi sono pubblicati anche in
Art Action, 1958-1998 (Inter/éditeur, 2001) e
Arte Acción (IVAM, Institut Valencià d’Art Modern, 2004). Ha curato per la rivista “Il Verri” il CD
Verbivocovisual.
Antologia di poesia sonora 1964-
2004. Ha fondato la rivista di poetiche intermediali “La Taverna di Auerbach” e l’audiorivista “Momo”.
Con opere verbo-visive ha preso parte a circa seicento mostre in Europa, nelle Americhe, in Giappone e in Australia, partecipando, tra l’altro, alla
Bienal de São Paulo (1981), alla
Quadriennale di Roma (1986), alla
Biennale di Venezia (2003), alla
Biennale di Malindi (2006).
Ha fatto parte della redazione di
Tam Tam e del gruppo
Baobab. Attualmente è redattore delle riviste internazionali
Doc(k)s e Inter. È direttore di “Territori”, trimestrale di architettura e altri linguaggi. I suoi ultimi “pre-testi” sono raccolti in
Frammenti d’ombre e penombre (Fermenti, 2005).
(30 maggio 2007)