Martedì 8 febbraio alle 21:15, al teatro Metropolitan di Catania, in scena la Compagnia Kataklò Athetic Dance Theatre con lo spettacolo Love Machines.
Una terra misteriosa, un paesaggio che affascina, un panorama che sembra essere senza fine in una dimensione atemporale. Perfetto scenario per le avventure di due sfrontati esploratori in cerca di nuove scoperte e di nuove realtà. La fioca luce delle torce permette di cogliere solo alcuni tratti del luogo in cui si sono inoltrati. Temerari e al contempo impacciati, i curiosi esploratori perlustrano lo spazio circostante desiderosi di svelarne ogni più intimo segreto. Scoprono così che nell'oscurità si celano oggetti inconsueti: strutture con il piano superiore inclinato, involucri inerti, strani spuntoni, ostili e sinistri. Le azioni dei due pionieri regalano al pubblico momenti di vivace ilarità. Con divertente invadenza affrontano la pendenza delle strutture e si accorgono che in ognuna di esse vive un corpo in carne e ossa che cammina, pensa, lotta, ama. Un corpo-macchina che rappresenta il motore della materia, la sua anima. Che ha voglia di vivere, di aprirsi al desiderio d'amore, divenendo così la metafora di tutto ciò che è passione e desiderio inconscio. Il rapporto uomo-macchina è incentrato su una visione profondamente ottimistica del mondo. È proprio l'idea dell'amore, che genera il mito dell unione. Grazie alla conoscenza reciproca, la diversità diviene normalità. Come agli occhi di Leonardo da Vinci il non conosciuto genera esperienza, così gli esploratori imparano a vedere ciò che li circonda da un altro punto di vista, un altra angolazione.
Conosciuta e apprezzata oltre i confini nazionali per i suoi spettacoli di incredibile abilità fisica e sofisticata inventiva, Kataklò è una compagnia stabile e indipendente fondata a Milano nel 1995 da Giulia Staccioli. Il nome deriva dal greco antico e significa “Io ballo piegandomi e contorcendomi”. La ricercatezza della scrittura coreografica e teatrale di Kataklò ha l’emozionante potere di comporre scenari surreali, di creare illusionismi e abbattere le barriere dell’immaginazione superando ogni confine culturale, linguistico e generazionale. E questo grazie all’inconfondibile e spettacolare miscela di movimenti corporei, passi di danza, atletismo acrobatico, mimica, humor, suoni, luci e costumi.
Info: www.boxol.it
(08 febbraio 2011)