Giovedì 4 e venerdì 5 novembre alle 21 al Centro Zo prosegue la programmazione della quinta edizione di AltreScene, che mette in scena otto spettacoli di teatro contemporaneo tra ottobre e novembre. La rassegna è organizzata in collaborazione con l'Associazione Statale 114. La programmazione di AltreScene si concentra in particolare, sul rapporto tra creazioni provenienti dal nostro territorio e alcune tra le migliori produzioni della scena nazionale.
Andrà in scena l'Accademia degli Artefatti con lo spettacolo My Arm di Tim Crouch. La traduzione è di Luca Scarlini, la regia di Fabrizio Arcuri. Interpretano: Matteo Angius, Emiliano Duncan Barbieri. I video sono di Lorenzo Letizia, la cura degli ambienti è di Diego Labonia.
Accademia degli artefatti continua la propria ricerca/necessità di indagine sui meccanismi della comunicazione, territorio dove si costruisce l'idea di realtà, e dove si contrattano quotidianamente i concetti di verità e finzione. Le drammaturgie contemporanee obbligano un ripensamento dell'attore in scena e un'invenzione di rapporto con lo spettatore che sia quasi di complicità o, come direbbe Pasolini nel suo manifesto, non sono gli attori e il regista a dover scandalizzare il pubblico, ma tutti assieme, artisti e pubblico, a dare scandalo fuori dal teatro. Perché quello che succede, nella realtà come sulla scena, è tutto vero ma impreciso, è tutto falso ma reale, un'ipnosi. Non si tratta di emulare, distorcere o parodiare un cliché ma, semmai, cercare di comprenderne i meccanismi che sono alla base e interagire direttamente con questi, tentando di trasformare il concetto di punto di fuga.
My Arm è il monologo di un trentenne che ha sfidato se stesso e le proprie possibilità, la propria noia e quella universale: dopo aver dimostrato di riuscire a stare per quattro mesi senza andar di corpo e per un periodo più o meno ugualmente lungo senza parlare, un giorno porta un braccio sopra la testa e prova a verificare per quanto tempo riuscirà a tenercelo…e ora vive e muore del suo braccio reso inattivo, arto ucciso, ma insieme unico superstite del resto del corpo. "L'uomo del braccio" racconta la sua storia prendendo a prestito dagli spettatori foto, chiavi, accendini che raffigurano luoghi o personaggi cui però non rimandano affatto, e che diventano scenario e protagonisti di un suo spettacolo personale (ripreso in live da una telecamera e videoproiettato): ecco un teatro ulteriore, un mondo ulteriore e un linguaggio che raccontano una storia tanto vera e per questo impossibile, manipolando la realtà e mettendola a servizio di una rappresentazione che però non ha nulla da raccontare.
Tim Crouch - È autore teatrale e attore da oltre quindici anni. La sua prima pièce, My Arm (Il mio braccio) ha debuttato a Edimburgo nel 2003 e da allora è in tournèe in tutto il mondo. L'adattamento televisivo di My Arm per la BBC ha vinto il Prix Italia come miglior adattamento teatrale nel 2005.
(04 novembre 2010)