Mercoledì 12 maggio alle 20:45 al Teatro V.E. di Noto andrà in scena lo spettacolo Perthus di Jean-Marie Besset, per la rassegna Maggio all'Internazionale. La traduzione è di Anna D'Elia; la regia di Giampiero Cicciò. E' una produzione Fondazione Teatro V.E. di Noto progetto Face à face - parole di Francia per scene d'Italia. Sarà presente l'autore.
In una piccola città nel sud della Francia, poco lontano dal passo del Perthus che permette di attraversare i Pirenei e raggiungere la Spagna, Paul, un liceale appassionato di letteratura e di teatro, incontra Jean-Louis, giovane ammaliante e misterioso, alunno dell’ultimo anno. Molto rapidamente, tra loro nasce una forte amicizia fatta di grande complicità ed esclusività. Mentre Paul si scopre innamorato di Jean-Louis, con tutta l’irruenza della sua età adolescenziale, le rispettive madri, Irene e Marianne, fanno conoscenza: ciascuna trova nell’altra lo specchio della propria esistenza. Diventano amiche, confidenti. Le unisce soprattutto la loro infelicità di mogli. Decise a costruire un futuro prestigioso per i loro “figli prodigio”, ambiziose e determinate, non lasceranno che la passione tra i due ragazzi, faccia deragliare la carriera e la vita a cui esse li hanno destinati.
In Perthus l’adolescenza è un “limbo” in cui, messi alle spalle l’ingenuità e il caos rassicurante dell’infanzia, ci si confronta coscientemente e a volte dolorosamente con il mondo, per scoprire se il futuro potrà riservarci un’esistenza più o meno felice. Con questo testo, attraverso i personaggi di Paul e Jean-Louis, Besset propone un affresco disincantato e a tratti esilarante di questa fase della vita. I protagonisti sono ragazzi oppressi dalle madri, Marianne e Irene, al tempo stesso autoritarie e vulnerabili, che cercano di plasmarli e di pianificarne l’avvenire. In più, i due giovani sono abbandonati a se stessi dai padri, invisibili nella pièce, padri alle prese con ambizioni e carriere e sempre impegnati ad accumulare denaro.
Sarà dunque scontrandosi con i perentori dettami materni che Paul e Jean-Luis proveranno a integrarsi in una collettività dove l’uniformità e l’anestesia delle pulsioni appaiono come antidoti contro l’emarginazione.
Soffocando ed educando l’anima alla finzione, per immergersi miseramente in una realtà piatta e omologata, il nostro futuro - questo il monito di Besset - è votato ad una condizione di ineluttabile scontentezza.
Jean Marie Besset (1959) diplomato in Scienze Economiche (ESSEC, 1981), e studi politici (IEP de Paris, 1984), dal 1986 al 1998 passa il suo tempo tra New York, dove scrive, e la Francia, dove le sue opere sono rappresentate. Nel 1999-2000, insieme a Laura Pels, è stato direttore delegato del Théatre de l’Atelier. Dal 1995 all’interno della compagnia BCDV, fondata con Gilbert Désveaux, ha ricoperto nei suoi spettacoli diversi ruoli (autore, adattatore, regista, attore). Candidato nove volte ai Molières (cinque volte come Migliore Autore e quattro come Migliore Adattatore), Jean-Marie Besset è stato premiato dal Syndacat National de la Critique Dramatique (1993), ed è stato insignito del Prix Nouveau Talent Théatre de la SACD (1993), del Prix du Jeune Théatre de l’Académie Francaise (1998) e del Grand Prix du Théatre dell’Academie Francaise (2005). Infine è stato nominato Chavalier (1995) e Officier des Art set Letters (2002). Da Gennaio 2010 è direttore artistico del Théatre des Treize Vents (Montpellier).
Info: Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto - tel +39 0931 896659 - fax +39 0931 896661 mail: info@fondazioneteatrodinoto.it
(12 maggio 2010)