Mercoledì 5 maggio alle 09, nel Refettorio piccolo delle Biblioteche Riunite Civica e Ursino-Recupero, si svolge l'incontro dibattito con i poeti greci Titos Patrikios e Nasos Vaghenas.
L'incontro, dal titolo La poesia greca moderna nel contesto della letteratura europea, fa parte del laboratorio Grecia in scena, proposto dalla cattedra di Lingua e letteratura greca moderna della facoltà di Lingue. Curato dalla prof.ssa Anna Zimbone, il laboratorio, tenuto in lingua italiana, ha lo scopo di introdurre gli universitari, attraverso diverse espressioni artistiche, alla complessità delle dinamiche di natura storica, sociale e identitaria dell’universo ellenico.
Titos Patrikios. Poeta e sociologo, nasce ad Atene nel 1928. Prende parte attiva alla Resistenza e alla guerra civile, e nel 1944 rischia la fucilazione, convertita nel confino a Makronissos (1951-52) e ad Aghios Stratis (1952-53). Dal 1959 al 1964 studia a Parigi sociologia all'Ecole Pratique des Hautes Etudes con Lucien Goldmann. La sua attività di poeta ha inizio nel '54 con la raccolta Χωματόδρομος (Strada sterrata). A essa hanno fatto seguito: Μαθητεία (Tirocinio), 1963, Προαιρετική στάση (Fermata facoltativa), 1975, Θάλασσα επαγγελίας (Mare promesso), 1977, Αντιδικίες (Controversie), 1981. Le sue opere rispecchiano quei tormentati anni della storia greca, e ci appaiono quasi come la cronaca morale di un uomo e della sua epoca.
Nel 1998 pubblica i tre tomi: Ποιήματα Ι (1943-1953), II (1953-1959), III (1959-1973). È scrittore di molteplici saggi critici (su Karyotakis, Embirikos, Stendhal, Lukacs) e fine traduttore di autori come Neruda, Majakovskij, Aragon. Ultime opere sono le raccolte poetiche Αντικριστοί καθρέφτες (Specchi opposti), 1988, Παραμορφώσεις (Deformazioni), 1989, Μαθητεία ξανά (Ancora tirocinio), 1991, Η αντίσταση των γεγονότων (La resistenza di fatti), 2001, Η πύλη των λεόντων (La porta dei leoni), 2002, le prose Η συμμορία των δεκατριών (La banda dei tredici), 1990, Συνεχές ωράριο (Orario continuo), 1993, Στην ίσαλο γραμμή. Αφηγήσεις (Sulla linea di galleggiamento. Narrazioni), 1997, Περιπέτειες σε τρεις σχεδίες. Αφηγήσεις (Avventure su tre zattere. Narrazioni), 2006. Nel 1994 gli è stato attribuito il Premio Speciale per la Letteratura, nel 2004 l’allora presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
Nasos Vaghenas. È nato a Drama nel 1945, ha studiato Lettere all’Università di Atene, di Roma e di Cambridge. Docente di Letteratura neogreca all’Università di Creta dal 1980 al 1991, dal 1992 è professore ordinario di Teoria e critica letteraria all’Università di Atene. Ha cominciato a pubblicare i suoi versi dopo la caduta della dittatura dei colonnelli nel 1974. Ha esordito con la raccolta Campo di Marte, cui hanno fatto seguito Biografia (1978); Le ginocchia di Roxane (1981); Vagabondaggi di un non viaggiatore (1986); La caduta dell’uomo in volo (1989); Odi barbare (1992); Ballate oscure (2001). Tra i suoi saggi, Il poeta e il ballerino (1979), sulla poesia di Seferis e Conversando con Kavafis (2000). È autore di importanti saggi di teoria letteraria e sulla traduzione (La veste della dea, 1988; Poesia e traduzione, 1989), e di studi sui maggiori autori della letteratura greca contemporanea. Il 20 ottobre 2006, Vaghenàs ha ottenuto anche un altro riconoscimento letterario. È stato il vincitore del premio internazionale di poesia Circe Sabaudia come “poeta del Mediterraneo”. Nel 2003 una sua frase sul ruolo della poesia, pronunciata in occasione di una manifestazione culturale svoltasi a Treviso, alla Fondazione Bomben, è stata scelta come traccia per gli esami di maturità. Il 26 novembre 2006 a Parma è stato conferito il Premio Internazionale di Poesia “Bertolucci”.
(05 maggio 2010)