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Le parole di Giuda

Giovedì 3 maggio alle 19, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, presentazione del volume "Giuda l'oscuro" di Antonio Di Grado

La locandina

Giovedì 3 maggio alle 19 nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, presentazione del volume Giuda l'oscuro di Antonio Di Grado per il ciclo Conversazioni in Sicilia, organizzato dalla facoltà di Lettere e filosofia. Il tema della presentazione ha per titolo Le parole di Giuda - Variazioni letterarie sul tema del tradimento. Presiede Enrico Iachello, Preside della facoltà di Lettere e filosofia. Intervengono Giulio Ferroni, ordinario di Letteratura italiana dell'Università "La Sapienza" di Roma; Fernando Gioviale, ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo dell'Università di Catania; don Giuseppe Ruggieri, rettore della Basilica di San Nicolò L'Arena.


Giuda è stato di volta in volta testimone, indiziato o accusatore nel processo che la letteratura ha intentato alla storia, o convitato silente a un implacabile dibattimento intorno al tema cruciale del Tradimento: di una fede o di un patto, di un mandato o di una gerarchia di norme e di valori, di una identità nazionale o ideologica.
Seguire le sue orme, ben oltre il famigerato Campo del Vasaio, perciò può servire anche ad arricchire il profilo d’un secolo – quello appena trascorso – e di una letteratura come lui votati al dubbio e allo sgomento, alla trasgressione e alla disfatta, all’apostasia e al compiacimento per gli stati più torbidi della coscienza e del comportamento sociale, ma pure alla lucida perlustrazione di quei sottosuoli.
Perciò è in compagnia degli scrittori (ma anche di qualche cineasta) che Antonio Di Grado si è messo in viaggio alla ricerca dell'Iscariota, della sua immagine mutevole, dei suoi numerosi replicanti: scrittori, da De Quincey a Borges, che quel triste spettro hanno direttamente evocato, o che ne hanno trattato il crimine, o che l'hanno scontato tradendo le idee dominanti o sentendosene traditi.
Ma soprattutto scrittori "irregolari", dannati all'indifferenza o all'incomprensione, all'oblìo o al biasimo, di cui Giuda è stato guida e specchio, oggetto di riflessione e d'invenzione: e tra questi Giuseppe Lanza del Vasto, Enrico Pea, Mario Pomilio, Mario Brelich, Giuseppe Berto, tutti negletti o maledetti come il loro protagonista.

(03 maggio 2007)

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