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Pacamambo

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Venerdì 21 maggio al Centro Zo in scena la compagnia Statale 114, per la rassegna "AltreScene"

Wajdi Mouawad

Venerdì 21 maggio al Centro Zo andrà in scena la compagnia Statale 114, con lo spettacolo Pacamambo di Wajdi Mouawad, per la 5° edizione della rassegna "AltreScene". Interpretano:  Valeria Iacono, Laura Zerbini. Le musiche sono di Giancarlo Trimarchi, i costumi di Olivia Cutore. La regia luci, Lia Basile, consulenza scientifica Cetty Rizzo, Aiuto regia di Nina Guglielmino, Sonia Correnti; luci scena e regia sono di Salvo Gennuso.  

Una bimba sparisce per 20 giorni insieme alla nonna. La polizia la ritrova nella cantina della sua casa a vegliare il cadavere della vecchia. Perchè si è nascosta, si chiedono i grandi, perchè far perdere le proprie tracce, le chiede lo psichiatra. Alle domande la bimba risponde prima con il silenzio, poi raccontando una storia fantastica dove la luna, il cane, la scopa, sono personaggi che parlano ed interagiscono, storia in cui la morte scende a patti con la vita e la nonna mostra alla nipotina tanto amata che morire è solo un rito di passaggio, un viaggio sulle ali del vento verso Pacamambo, un paese che non esiste e che non si vede, che esiste solo per i bambini che hanno ancora gli occhi innocenti, un luogo dove la morte non esiste e non esistono più le differenze fra le diverse razze degli uomini che diventano gente.
C’è interazione dei personaggi con video ed animazione in scena di elementi che diventano personaggi. Il lavoro di messa in scena è una scommessa, nel tentativo di ricostruire l’ambiente mentale della protagonista Julie, che rivive nella memoria gli ultime 20 giorni della sua vita,passati a nascondere il cadavere della nonna molto amata, in attesa che si materializzi Pacamambo il luogodove tutte le differenze sono annullute, dove tutte le voci vibrano. Un viaggio, quello di Julie, vissuto parlando alla scopa e al cane, che diventano personaggi animati, dentro uno schermo che riflette i personaggi come cartoni animati, che mette in gioco attori, oggetti, immagini video, nel tentativo di creare un linguaggio originale che nasca dalla sinestesia degli elementi, e che restituisca ai bambini e agli adulti l’aria di sogno che pervade il testo, facendo dimenticare la morte, portandoci in viaggio verso la vita. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Laboratorio teatrale TradurrePerlaScena, e con l’Università di Catania, facoltà di Lettere, che cura la traduzione del testo per la prima volta in Italia.

Wajdi Mouawad è il drammaturgo rivelazione degli ultimi anni. Con la sua trilogia sulla guerra, l’esilio e l’identità ha creato un teatro universale che risuona come un’odissea del tempo presente che ci trascina alle stesse fonti dell’esistenza, parola che in arabo si dice Wajdi .Nato in Libano nel 1968, Wajdi Mouawad è costretto ad abbandonare la sua terra natale a otto anni, a causa della guerra civile. Inizia un periodo d’esilio, che lo conduce prima in Francia, poi, dal 1983, in Québec. È qui che compie i suoi studi e ottiene il diploma della Scuola Nazionale di Teatro di Montréal. Autore e regista, Mouawad crea molto presto la sua prima compagnia, il Théâtre Ô Parleur. Nel 2000 diventa direttore artistico del Théâtre de Quat’sous di Montréal, incarico che manterrà fino al 2005 quando crea le compagnie Abé carré cé carré e Au carré de l’hypothénuse che collaborano da una parte all’altra dell’Atlantico. Dal 2007 è direttore artistico del Théâtre français du Centre national des Arts d’Ottawa.

L’Associazione Culturale Statale114 nasce nel 2003 dall’incontro di artisti – tra cui Salvo Gennuso, regista, Marcella Parito ed Elaine Bonsangue, attrici - con l’intento di promuovere progetti culturali e forme di teatro legate alle più recenti tendenze artistiche contemporanee presenti in Europa. Ha al suo attivo diverse produzioni di prestigio, rassegne teatrali, collaborazioni con compagnie di rilevanza nazionale. Collabora con la facoltà di Lettere dell’Università di Catania curando il laboratorio sull’arte attoriale e sulla drammaturgia contemporanea, “Tradurreperlascena”. Particolare attenzione viene prestata da Gennuso alle opere di Beckett e Muller. Del primo, vengono messe in scena: “Non Io”, “Va e Vieni” ,“Cosa Dove”, “Respiro”, “Passi”. Di Muller vengono rappresentate “Filottete”, “Medea Material”, e “Quartetto”- che ottiene un particolare successo nella prestigiosa vetrina del “Mittelfest” di Cividale del Friuli -. Nel 2007 viene realizzata la messa in scena di “Van Gogh” da Artaud. Dalla collaborazione nel laboratorio”Tradurreperlascena” nasce la ricerca, traduzione e messa in scena di testi della drammaturgia francese mai rappresentati in Italia. Di Josè Pliya : “Il Complesso di Thenardier”, “Les Effracteurs”, “Parabole”. Di Oliver Py, “La fanciulla, il Diavolo ed il Mulino”.


(21 maggio 2010)

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