Martedì 6 aprile alle 21 alla sala Lomax di Catania (via Fornai) si svolgerà il secondo appuntamento Unalmese organizzato dal Laboratorio permanente dell'attore, scuola di recitazione, ideata e diretta da Antonio Caruso e Donatella Marù, che dal mese di dicembre dello scorso anno ha dato il via alla propria attività didattica a Catania.
Organizzatori dell'evento: l'associazione Gruppo Icarus, la compagnia MovimentIndipendenti e l'associazione Alan Lomax. Nel corso dell'incontro, ai quali possono partecipare tutti gli appassionati alla recitazione – dai professionisti agli amatoriali, ai semplici spettatori, agli addetti ai lavori nel settore della didattica della recitazione – si assisterà ad una lezione aperta che prevede momenti curati dagli allievi della scuola e confronto su tematiche scelte. Gli ospiti avranno possibilità di intervento. La lezione-incontro sarà tenuta dal direttore della scuola, l'attore autore e regista Antonio Caruso. Ingresso libero sino ad esaurimento posti.
L'invito rivolto ad appassionati e ad addetti ai lavori è sintomo di una necessità di confronto che esula da forme di promozione esibizionistica. Nella società attuale dove nella maggior parte dei casi ogni azione è rivolta all'apparire piuttosto che all'essere, al formale riconoscimento di esistenza certificato dalla platealità e della visibilità delle proprie azioni, il nostro UNALMESE è un piccolo, piccolissimo episodio di sostanza. Vorremmo restituire spessore alla ricerca; quella ricerca artigiana spesso nascosta nelle pieghe di un sistema che ci riduce tutti a macchine vuote di produttività inutile dove la parola teatro diventa sinonimo di intrattenimento più che di cultura. Non ci ergiamo a paladini a difesa di un certo modo di fare teatro, ma siamo consapevoli delle nostre idee e delle nostre necessità. E non storciamo il naso di fronte alle altre forme, agli altri moti di ricerca (quando questi sono armati ed animati da passione e sincerità d'intenti), sicuri che la bellezza di questo nostro cercare comune risiede nella diversità, nella personalità, nell'unicità dell'essere umano. Il teatro è principalmente un momento di condivisione prima che di comunicazione. Noi lo vorremmo riportare, ogni tanto, su quei binari – con i necessari adeguamenti temporali - che nel secolo passato sono stati tracciati da personalità straordinarie che hanno segnato questa professione per ricordarci che questo nostro è il mestiere più bello del mondo a patto che non lo si impoverisca per fini che magari non vorremmo ma ai quali ci adeguiamo – tutti, chi più chi meno – per colpa di quelle che chiamiamo “necessità sociali”. In un mondo triste, ed è sufficiente guardarsi attorno per rendersene conto, fatto di frustrazioni, violenze fisiche e mentali, ipocrisie, bugie rivestite di verità, opportunismi, meschinità, protagonismi, egocentrismi figli della povertà di idee, ignoranze e presunzioni, l'attore ha il ruolo di moneta dalle due facce: da un lato l'attore simbolo dei nostri giorni ricco di quel nulla che chiamiamo comunicazione e dall'altro l'attore che agisce, che ha fatto una scelta che va oltre un mestiere, scelta fatta di necessità spirituali, di curiosità di vita, di voglia di esserci insieme. Ecco noi tendiamo a quell'attore, a quella condizione, tendiamo verso un teatro che vuole evitare i compromessi. E sappiamo che fortunatamente, esistono altre realtà che hanno quest'obiettivo e questa stessa necessità. Ci piace inoltre immaginare che il nostro quotidiano faticare possa avere anche il significato di promemoria per chi non ha abbastanza coraggio, o chi ha dimenticato la strada oppure si è semplicemente perso. Tutto ciò senza voler dimostrare nulla, semplicemente respirando, a testa alta, sempre. (Antonio Caruso)
Info: movimentindipendenti@yahoo.it - labpermattore@yahoo.it
(06 aprile 2010)