Mercoledì 31 marzo alle 21 al Circolo Annexia (viale Africa 31/G) sarà presentato il libro Né in tera, né in mare, né in cielo. Il cinema randagio di Sergio Citti, di Livio Marchese (edizioni La Fiaccola). L'incontro con l'autore sarà coordinato da Sebastiano Gesù e Agata Sciacca, con un breve ricordo di Colin Ward a cura Pippo Gurrieri.
Prima monografia dedicata alla vita e all’opera di Sergio Citti, il lungo e accurato saggio di Livio Marchese riconosce al cinema del regista romano, così spesso considerato un semplice emulo di Pasolini, un’unicità di ispirazione, di stile e di sguardo che ha rappresentato l’opposizione della cultura sottoproletaria e “borgatara” alla società dei consumi. Una cultura e una filosofia di vita scomparse di cui sarebbe doveroso mantenere viva la memoria.
Frutto di un lungo lavoro di ricerca risalente al biennio 2003-2004, l’accurata monografia di Livio Marchese, prima opera interamente dedicata al cinema, alla poetica e alla vita di Sergio Citti, è pervasa dall’intento chiaro e sentito, mai pedante, di colmare un vuoto, di contrastare la distrazione, l’assenza di riflessione, in alcuni casi la snobistica emarginazione che hanno reso il regista romano uno degli autori non riconosciuti del cinema italiano. A quattro anni dalla sua scomparsa, se è in parte venuto meno il tradizionale giudizio che vede in Citti un semplice emulo di Pasolini, si è ancora lontani da una piena rivalutazione, e certo colpisce come alla maggior parte delle sue opere (fatta eccezione per Il casotto e Vipera) sia ancora preclusa la distribuzione in dvd, garantita anche ai prodotti più scadenti della commedia all’italiana. Il lungo saggio di Marchese restituisce piena autonomia all’arte di Sergio Citti, riconoscendo nell’unicità del suo cinema – un’unicità di ispirazione, di stile e di sguardo – la testimonianza di una cultura scomparsa di cui sarebbe doveroso mantenere viva la memoria.
Info: tel. 095532158
(31 marzo 2010)