Lunedì 22 marzo alle 18:30, nell’aula A1 del Monastero dei Benedettini, e martedì 23 marzo alle 10, a Palazzo Pedagaggi (facoltà di Scienze politiche), due incontri con uno dei maggiori esperti e uomo simbolo della “questione Rom”: Paul Polansky.
Si tratta dell'iniziativa dal titolo Paul Polansky: la voce dei Rom. Riflessioni e reading a partire dall’antologia Undefeated (Imbattuto), prevista nell’ambito della Giornata mondiale per la Poesia promossa dalla Commissione italiana Unesco e organizzata a Catania dall’Officina Culturale South Media e dalla Convenzione per la Pace (Anpi, Arci, Centro Astalli, Cgil, Chiesa Valdese, Circolo di lettura “Communitas”, Comunità dell’Arca, Cope, Emergency, Facoltà di Lingue, Fare Memoria, Libera, Lila, Mani Tese, Officina Culturale South Media, Parrocchia SS Pietro e Paolo, Pax Christi – Punto Pace di Catania, Rettoria San Nicola L'Arena, Udi).
Gli incontri, patrocinati dalle facoltà di Lingue e Letterature straniere e di Scienze politiche dell’Università di Catania, saranno quindi l’occasione per ascoltare una delle voci più importanti del panorama poetico internazionale. Il poeta, antropologo, operatore culturale, sociale e umanitario, accompagnato nell’incontro di lunedì 22 marzo da Antonio Pioletti (facoltà di Lingue) e Domenico Simone (presidente di South Media), e in quello di martedì 23 da Daniela Irrera (facoltà di Scienze politiche) e Domenico Simone, presenterà la sua ultima antologia: "Undefeated" (Imbattuto), edita in Italia da Multimedia Edizioni nel 2009.
In essa, come nelle precedenti opere, vengono messe in evidenza le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi e altri contro la popolazione balcanica. Una scrittura, quella di Polansky, per far rivivere gesti, parole e suoni ormai quasi estinti, per riportare in superficie una storia soffocata nel flusso incessante degli eventi “maggiori”, e far sì che il lettore veda quello che lui vede quotidianamente in quei campi profughi in cui vive: una popolazione sradicata, che di fatto ha quasi completamente perso il senso della propria origine, ma lotta per trovare un posto dove poter ricominciare.
Recuperare, tutelare e trasmettere la storia di un popolo che forse più di altri ha patito in silenzio le tragiche vicende dei Balcani, restando invisibile agli occhi disattenti degli organismi internazionali: questo il valore dell’operare di Polansky, che definisce la sua stessa poesia “azione più che parola”. Il poeta, inoltre, è stato insignito, nel 2004, del prestigioso Human Rights Award della città di Weimar, in Germania, ha partecipato nel 2002 a Sidaja - Incontri internazionali di poesia a Trieste, nel 2003 a Il cammino delle comete, a Pistoia, e nel 2005 agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo.
I reading saranno accompagnati dalle proiezioni di spezzoni di video tratti da documentari girati dallo stesso Polansky durante il suo operare nei campi profughi di Mitrovica dirigendo alcuni progetti di aiuto e salvaguardia di queste popolazioni nel Kosovo e in Serbia, come “Gypsy Blod” e “Un death camps in Kosovo”.
(22 marzo 2010)