Dopo il grande successo di pubblico e di critica riscosso durante la
stagione 2008- 2009 l'
Associazione Città Teatro ripropone al
Teatro del Canovaccio di Catania
Il Conto delle lune, tratto dal romanzo omonimo di
Marina Doria per l'adattamento rispettoso e innovativo della figlia Egle Doria. Regia di Camillo Mascolino e scene di Federica Buscemi.
Sarà la stessa Egle Doria insieme ad Emanuele Puglia a dar vita sulla scena , all'avventuroso viaggio di Mimì, una "carusa" della provincia siciliana di fine ottocento, che per sfuggire alla miserevole condizione di vita che le offre il lavoro nelle zolfare intraprenderà con coraggio il cammino alla volta di Catania, per poi imbarcarsi avendo come meta ultima l'America.
Guy de Maupassant nel capitolo dedicato alla Sicilia de “La vie errante” (1890), scrive: “
Se il diavolo abita un vasto paese sotterraneo, in cui fa bollire i dannati, è in Sicilia che ha eletto il suo misterioso domicilio”. Quella della zolfara è una storia di miseria, di sfruttamento, di morte e di negazione della dignità umana. Dunque ricorrere alla metafora dell’inferno è senz'altro il modo più efficace per poterla descrivere .
Pochi però sanno che nelle miniere siciliane a fine ottocento oltre ai carusi lavoravano anche le giovani donne.... Trasportavano il minerale dalla bastarella ai calcheroni e stavano a contatto con uomini pressoché nudi, che sovente le avviavano al meretricio! Solo nel 1934 una legge dello stato italiano vietò alle donne e ai carusi di età inferiore ai 16 anni di calarsi all'interno delle zolfare.
Ed è proprio dal desiderio di esprimere il vissuto quotidiano delle donne e i loro percorsi di vita con l'obiettivo di restituir loro un riscatto sociale attraverso la coraggiosa figura di Mimì che nasce il romanzo di Marina Doria e che diventa poi piecè teatrale per offrire al pubblico uno spaccato socio-culturale della nostra terra.
La carusa Mimì indossa abiti maschili nella speranza di incorrere in minor pericoli e fugge alla ricerca di un sogno. Su un rametto d'ulivo traccia il trascorrere dei giorni e delle esperienze che la vita le insegna ovvero "Il conto delle lune" .
Un fantastico cosmo raccontato con la delicatezza di un animo poetico e femminile ma illustrato con sapienza e col rigore scientifico, poiché nulla di quanto lo spettacolo propone al pubblico è lasciato al caso o semplicemente inventato: i luoghi, le leggende, le feste, il folklore, i personaggi storici, le note intrise di malinconia e ironia tipiche dei canti ( eseguiti dal vivo) della nostra tradizione siciliana.
In scena si avvicendano personaggi che esprimono il carattere della gente di Sicilia facendo emergere, inoltre, la consistenza dello scambio di solidarietà tra donne che genera forza e tramanda cultura
Rivivono pertanto, per l'interpretazione di Egle Doria, la proprietaria delle zolfare forte e piena di rimorsi, la locandiera rassegnata e briosa e, ovviamente, la stessa Mimì dapprima succube del suo destino poi, via via , sempre più consapevole e intraprendente. Dal canto suo, Emanuele Puglia fa da contraltare maschile alle vicende di Mimì proponendo il vinto custode della zolfara, il dolente padre di Mimì, un rude brigante, un bonario carrettiere e il furbo e simpatico cantastorie che accompagnerà la "carusa" nell'ultimo tratto del suo cammino.
Allo spettacolo è associata la vendita del romanzo Il conto delle lune edito dalle Nove Muse Catania il cui incasso sarà devoluto in beneficenza all' associazione "Un futuro per l'Autismo".
(25 febbraio 2010)