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Il Giusto

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Giovedì 28 gennaio alle 17:30 alla Sala Dante (Fondazione Teatro V.E. di Noto) lettura scenica di Clemente Pernarella in occasione della Giornata della memoria
Clemente Pernarella

Giovedì 28 gennaio alle 17:30 alla Sala Dante (Fondazione Teatro V.E. di Noto), l' Associazione Amici della Fondazione Teatro di Noto, in occasione della Giornata della memoria, presenterà Il Giusto, di Pietro Borromeo, una lettura scenica di Clemente Pernarella. L'introduzione è a cura di Paolo Randazzo. L'evento è organizzato in collaborazione con Fondazione Teatro V.E. di Noto e Evento Distrettuale Giovanile. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti

Clemente Pernarella, attore di grande sensibilità, noto al grande pubblico per aver interpretato il personaggio di Paolo Monti nella soap "Centovetrine" ed essere stato protagonista di altri serial televisivi, in occasione della giornata della memoria, darà voce al toccante romanzo Il Giusto di Pietro Borromeo. Introdurrà Paolo Randazzo.

Siamo all'epilogo della tragica avventura della seconda guerra mondiale in Italia. L'occupazione tedesca, la deportazione degli ebrei, la ferocia del nazismo, il terrore. A Roma, sull'Isola Tiberina, l'Ospedale Fatebenefratelli ha un primario, Giovanni Borromeo, un medico che intende il giuramento di Ippocrate come il dovere di salvare quante vite umane gli vengano affidate dalla Provvidenza. E c'è un Priore polacco, fra' Maurizio Bialek, un frate coraggioso e pieno di iniziative che lo sostiene. Il Professor Borromeo ha un'idea tanto brillante quanto temeraria: inventa un morbo che non esiste e lo chiama "Morbo di K", dove K sta per Kappler, il terribile colonnello delle SS. Affetti da questo morbo, vengono ricoverati moltissimi ebrei così sottratti alle famigerate retate. Il rischio è quello della propria vita, ma Borromeo non ha esitazioni. Supera momenti drammatici, salva un centinaio di ebrei. Ora il suo nome è scritto in lettere d'oro allo Yad Vashem in Israele. Questo piccolo libro è dedicato ai figli, ai nipoti, ai discendenti delle future generazioni, a tutti coloro che ebbero la fortuna di non vivere certi momenti terribili, ma che debbono ricordare. Sempre, qualsiasi cosa accada.

(28 gennaio 2010)

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