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All'Opira

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Al via sabato 16 gennaio, alla Sala Lomax, la rassegna dell'opera dei pupi di scuola catanese con i fratelli Napoli

Dal 16 gennaio a domenica 13 giugno alla Sala Lomax (via Fornai 44) Fabbricateatro presenta All'Opira, una rassegna dell'opera dei pupi di scuola catanese con i fratelli Napoli. I copioni sono elaborati da Alessandro e Fiorenzo Napoli secondo gli antichi canovacci di tradizione.

Programma

Come Orlando nacque in sutri
sabato 16 e domenica 17 gennaio, ore 18.00 e 21.30
la rovenza incantata
sabato 6 e domenica 7 febbraio, ore 18.00 e 21.30
amore e follia di orlando
sabato 20 e domenica 21 marzo, ore 18.00 e 21.30
Cristo al Golgota
sabato 17 e domenica 18 aprile, ore 18.00 e 21.30
‘a valli, ovvero la morte dei paladini a roncisvalle
sabato 15 e domenica 16 maggio, ore 18.00 e 21.30
muller e bengaria: amore e guerra nel celeste impero
sabato 12 e domenica 13 giugno, ore 18.00 e 21.30

La collaborazione tra Fabbricateatro, i fratelli Napoli e l’Associazione Culturale Alan Lomax nasce nel 2007, con la produzione di due repliche de “L’oro dei Napoli”. Da quel momento, i pupi sono tornati in varie occasioni alla sala Lomax, sia con rappresentazioni per le scuole che con spettacoli serali. Di comune accordo, il regista Elio Gimbo, i fratelli Napoli e i membri della Lomax hanno deciso di offrire al pubblico catanese una continuità nelle rappresentazioni, nel tentativo di ritornare all’Opera dei Pupi come ad un’abitudine del cittadino che si informa e si documenta sull’attitudine del potere in rapporto a chi esso rappresenta.

La storia dell’opera dei pupi
L’Opera dei Pupi è un particolare tipo di teatro delle marionette che si affermò stabilmente nell’Italia meridionale e soprattutto in Sicilia tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. I pupi siciliani si distinguono dalle altre marionette essenzialmente per la loro peculiare meccanica di manovra e per il repertorio, costituito quasi per intero da narrazioni cavalleresche derivate in gran parte da romanzi e poemi del ciclo carolingio. Le marionette del Settecento venivano animate dall’alto, per mezzo di una sottile asta metallica collegata alla testa attraverso uno snodo e per mezzo di più fili, che consentivano i movimenti delle braccia e delle gambe. In Sicilia, nella prima metà dell’Ottocento, un geniale artefice di cui ignoriamo il nome, escogitò gli efficaci accorgimenti tecnici che trasformarono le marionette in pupi. Egli fece in modo che l’asta di metallo per il movimento della testa non fosse più collegata ad essa tramite uno snodo, ma la attraversasse dall’interno e - cosa ben più importante - sostituì il sottile filo per l’animazione del braccio destro con la robusta asta di metallo, caratteristica del pupo siciliano. Questi nuovi espedienti tecnici consentirono di imprimere alle figure animate movimenti più rapidi, diretti e decisi, e perciò particolarmente efficaci per “imitare” sulla scena duelli e combattimenti, che tanta parte avevano nelle storie cavalleresche.

Esistono in Sicilia due differenti tradizioni, o “stili”, dell’Opera dei Pupi: quella palermitana, affermatasi nella capitale e diffusa nella parte occidentale dell’isola, e quella catanese, affermatasi nella città etnea e diffusa, a grandi linee, nella parte orientale dell’isola e anche in Calabria. Le cronache raccontano che l’iniziatore dell’Opra a Catania fu don Gaetano Crimi (1807 - 1877), il quale aprì il suo primo teatro nel 1835. Le due tradizioni differiscono per dimensioni e peso dei pupi, per alcuni aspetti della meccanica e del sistema di manovra, ma soprattutto per una diversa concezione teatrale e dello spettacolo, che ha fatto sì che nel catanese si affermasse un repertorio cavalleresco ben più ampio di quello palermitano e per molti aspetti diverso.

La compagnia dei fratelli Napoli
La compagnia viene fondata a Catania nel 1921 da Gaetano Napoli e oggi, giunta alla sua quarta generazione, senza interruzioni, rappresenta la più significativa realtà del tradizionale teatro dei pupi di tipo catanese. Tutti i membri della famiglia Napoli prendono parte alla messinscena degli spettacoli ricoprendo con maestria i ruoli tipici dell’Opira: Italia Chiesa Napoli, parratrici; Fiorenzo, direttore artistico della compagnia, parraturi principale e maestro costruttore dei pupi; Giuseppe, capu manianti e scenografo; Salvatore, ideatore delle luci e fonico; Gaetano, parraturi; Davide, manianti e secondo parraturi; Dario, manianti e assistente di palcoscenico; Marco, manianti; Alessandro, antropologo, curatore dei testi, manianti e addetto al fabbisogno degli spettacoli; Agnese Torrisi, costumista e direttore di scena.

Perché questa rassegna 
Saranno presentate queste serate di chiamo dell’Opera dei Pupi con l’intenzione di far riassaporare ai Catanesi il clima avvincente delle puntate cicliche serali nei teatri di quartiere. I più anziani ritroveranno sulle scene i paladini di Francia, eroi già amati e familiari. Le nuove e nuovissime generazioni vedranno rappresentate forse per la prima volta alcune delle vicende più importanti della storia di Orlando e Rinaldo, personaggi ai quali magari si affezioneranno, come accadeva in passato al pubblico tradizionale dell’Opera dei Pupi. La rassegna prende le mosse dalla prodigiosa nascita di Orlandino in Sutri, per proseguire poi con un episodio nel quale si vedrà come Rinaldo, il paladino più amato dal pubblico dell’Opira, edifichi il suo castello a Montalbano e riesca a trionfare sugli intrighi del perfido traditore Gano di Magonza. Nel terzo appuntamento sarà presentata la vicenda ariostesca della pazzia di Orlando per amore di Angelica, fino al momento del suo rinsavimento in seguito all'avventura lunare del coraggiosissimo Astolfo inglese. In occasione della Santa Pasqua, come si faceva anticamente all’Opera dei Pupi, il ciclo epico sarà momentaneamente interrotto, per rappresentare l’antico mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Alla sacralità della messinscena della Passione, come fu già mostrato dal grande folklorista Giuseppe Pitré, ci riporta anche la rappresentazione della Rotta di Roncisvalle, episodio chiave della Storia dei Paladini di Francia, che sarà presentato come quinto appuntamento della rassegna. Concluderemo con un episodio della Storia di Erminio della Stella d’Oro, uno dei cicli più belli dell’Opira catanese, che si vuole riproporre al pubblico di oggi perché offre un’infinita serie di spunti di riflessione sugli attualissimi temi dell’interculturalità e della multiculturalità.

Info: Lomax - tel. 095 2862812. Prevendite disponibili dal lunedì al venerdì, dalle ore 18 alle 21
Abbonamento per 6 spettacoli: 60€ Biglietto singolo spettacolo: 12€ Ridotto: 7€


(16 gennaio 2010)

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