Etnafest 2007 presenta a Catania giovedì 12 aprile alle 21, sul palco del Centro Zo, un tributo al rock artistico di impronta sperimentale, ospitando il concerto degli Sleepytime Gorilla Museum, gruppo californiano cult di quella corrente avant-garde del progressive rock che li vede protagonista dal 1999. A dare immediata celebrità alla band furono gli originalissimi show ispirati al dadaismo: Sleepytime Gorilla Museum era il nome di un movimento avanguardistico di matrice dadaista e futurista vissuto in quasi totale anonimato dal 1916 al 1950 e da cui, oltre a riprendere il nome, il quintetto ha assimilato l’approccio artistico, caratterizzato dalla volontà di distruggere e creare una nuova forma d’arte, in sostituzione di quella esistente. Un approccio che si manifesta palese in quello che è diventato lo slogan degli Sleepytime Gorilla Museum, quel "Rock against rock" che rivela l’audace ricerca del rock attraverso la sua stessa distruzione, la volontà di ricreare il rock demolendolo, capace di tratteggiare un'originalità nello stile e nella forma ormai rare nel mondo dell’avant-rock/progressive. Da qui nascono le performance, veri e propri pezzi di teatro musicale in cui gag lunari si alternano ad una musica ritmicamente cupa e potente, di un gruppo a cui ben si adattano gli aggettivi più disparati: eversivo, demenziale, irrisorio, teatrale, alienante, sperimentale, cabarettistico, ironico, poeticamente violento.
Lo testimonia il riferimento per i propri testi alle teorie di John Kane e Lala Rolo, fondatori del movimento artistico dello Sleepytime Gorilla Museum, secondo i quali l’umanità tende a modellare la propria natura seguendo ed assimilando i modelli degli esseri inferiori, teoria che a sua volta gli SGM traducono in personaggi, situazioni assurde o paradigmatiche. La carriera degli Sleepytime Gorilla Museum è segnata nel 2001 dalla prima pubblicazione ufficiale, ‘Grand Opening and Closing’, un’opera profondamente influenzata dal rock in opposition di Zappa e di Captain Beefheart o dell’art rock dei King Crimson, un capolavoro (cui segue 'Of Natural History') che al suo interno unisce ambiti musicali e addirittura culturali opposti, passando da motivi jazz a fraseggi metal, da elementi in tipico stile “cabaret” ad altri di impronta dadaista. A Catania il quintetto statunitense presenterà uno spettacolo caratterizzato da un approccio vocale inusuale, che all'impetuosa tonalità di Dan Ruthbun vede contrapporsi la dissonante voce di Carla Kihlstedt, regalando al pubblico efficaci impasti vocali. Accompagnati dagli altrettanto ficcanti impasti timbrici che scaturiscono da strumenti insoliti, quasi bizzarri e talvolta creati dagli stessi componenti della band, come nel caso del percussionista Michael Mellender, che si cimenta anche con utensili e oggetti non propriamente usuali, quali, ad esempio pentole e strumenti metallici da cucina.
(12 aprile 2007)