Monete, statuette e frammenti architettonici rinvenuti negli scavi di Morgantina - il cui avvio nel 1955 fu finanziato dal re Gustavo Adolfo di Svezia, un sovrano appassionato di archeologia - sono i protagonisti di una serie di saggi raccolti nel libro
Morgantina: a cinquant'anni dall'inizio delle ricerche sistematiche (Sciascia Editore). Curato dal professore
Giuseppe Guzzetta, docente di Numismatica antica nella Facoltà di Lettere dell'Università di Catania, verrà presentato ad Aidone (En)
sabato 28 novembre alle 16 nelle
sale dell'ex Macello di Piazza Giovanni Paolo II.
A illustrare i contenuti del volume sarà Mauro Corsaro, professore ordinario di Storia greca nell'Università di Catania. Il suo intervento - preceduto dai saluti del sindaco e dell'assessore alla cultura del Comune di Aidone, Filippo Ganci e Ina Copia, e della Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Enna, Beatrice Basile - sarà introdotto dal curatore, il prof. Guzzetta, e dal prof. Massimo Frasca, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università di Catania
Il volume, inserito nella collana Triskeles dedicata da Sciascia Editore agli studi archeologici, riunisce gli atti del seminario promosso dal Comune di Aidone nel dicembre del 2005, in occasione dei cinquant'anni dall'inizio degli scavi in quella che il celebre archeologo trentino, Paolo Orsi, definì "la piccola Pompei". Oltre a ricostruire la storia degli scavi di Morgantina - che vide la luce grazie alla passione per le antichità di re Gustavo di Svezia immortalato in una serie di scatti con il capo di una delle prime spedizioni, l'archeologo svedese Eric Sjoqvist - il volume contiene gli interventi di vari studiosi, in particolare archeologi e numismatici, che riferiscono puntualmente sullo stato di studi e ricerche condotte nel sito negli ultimi decenni.
A Morgantina dopo la missione svedese si sono avvicendate le Università americane di Princeton e della Virginia: quest'ultima è tuttora operante sul sito grazie ad una convenzione con la Soprintendenza di Enna. A dirigerla è il prof. Malcom Bell III, uno dei protagonisti dell'operazione "Il Ritorno delle dee", il progetto coordinato dall'Assessorato Regionale per i Beni Culturali e Ambientali guidato dall'on. Nicola Leanza che, da qui al 2011, riporterà in Sicilia una serie di preziosi reperti trafugati negli anni Settanta e giunti attraverso impensabili complicità nelle collezioni private e pubbliche di miliardari americani. Il primo dei "ritorni" è quello di Dèmetra e Kore, gli acroliti delle dee che saranno collocati nel Museo Archeologico di Aidone - e dunque finalmente restituiti alla comunità siciliana - il prossimo 13 dicembre. A seguire gli argenti di Eupolemo e infine la Venere (o più probabilmente ancora Dèmetra) di Morgantina tutt'ora esposta al Paul Getty Museum di Los Angeles.
In primo piano, nel volume, le preziose monete di Morgantina, le terracotte architettoniche dall'area sacra della Cittadella (Massimo Frasca), le terrecotte votive del Santuario di Demetra e Kore (Serena Raffiotta), gli studi antiquari dell'Ottocento e Novecento (Alessandra Castorina) e la campagna di scavi condotta fra il 2004 e il 2005 dalla Soprintendenza di Enna (Carmela Bonanno, direttrice del servizio beni archeologici).
(28 novembre 2009)