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Rats in the basement

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Mostra d'arte contemporanea "Rats in the basement" dell'artista scozzese Duncan Marquiss, al Palazzo Spadaro di Scicli (Ragusa), via Penna 2. La mostra a ingresso libero é visitabile fino al 30 aprile

Dal 23 marzo al 30 aprile al Palazzo Spadaro di Scicli (Ragusa), via Penna 2, si tiene la mostra d'arte contemporanea Rats in the basement dell'artista scozzese Duncan Marquiss. La mostra, a ingresso libero,  presenta i lavori degli artisti coinvolti nel workshop tenuto, presso la chiesa di San Vito nel mese di novembre 2006, dall’artista Duncan Marquiss, nell’ambito del progetto Isidem Workshop.  Il workshop, articolatosi in 5 incontri, si è basato su un costante scambio dialettico tra i giovani artisti siciliani e l’artista scozzese, favorendo diversi spunti di discussione e di confronto da cui sono emerse riflessioni disparate su diverse tematiche, tra cui: il rapporto tra intervento artistico e contesto sociale, quindi le fenomenologie d’impatto che l’opera può avere in ambiti culturalmente distinti; le difficoltà di “fare arte” in località periferiche, quindi in ambienti in qualche modo isolati dal panorama artistico internazionale; le fonti di ispirazione o i riferimenti presenti nelle ricerche dei giovani artisti, ovvero l’osservazione critica di opere rappresentative di artisti noti e riconosciuti a livello mondiale (Bas Jan Ader, Dan Graham, David Thorpe, Jeremy Deller, Marchel Duchamp, Fuellerton, Philip Guston). “Rats in the Basement” (letteralmente: Ratti dalle fondamenta) è il titolo che Duncan Marquiss insieme alla curatrice della mostra, Emanuela Nobile Mino, hanno scelto per la mostra di fine workshop. Il titolo, con la dovuta ironia, intende fare riferimento da un lato all’idea di fermento che anima gli spiriti e le indagini dei giovani artisti protagonisti del progetto, dall’altro alludere al sentore di disagio emerso durante gli incontri e relativo alla percezione da parte degli artisti di appartenere ad una comunità parallela, defilata e, in qualche modo quindi, sotterranea.
La mostra, a questo proposito, si configura come un ulteriore esercizio di workshop, chiamando gli artisti ad “uscire fuori”, e riflettere, insieme ad un curatore, sulle modalità più idonee di proporre il proprio lavoro, valutando quindi l’intervento più congruo che possa rappresentarli, tenendo conto di una serie di fattori e di limiti: la relazione con lo spazio espositivo, il rapporto con il lavoro altrui, il confronto con il territorio locale e, non ultimo, il modo in cui le loro opere si collocano all’interno del contesto artistico internazionale, per poter sviluppare e intensificare la consapevolezza di quali siano oggi le direzioni artistiche che un preciso momento storico suggerisce e con cui un artista, nell’atto di esporre, entra inevitabilmente in comunicazione. Tale “esercizio” ha il fine di stimolare negli artisti non solo un approccio critico nei confronti della propria ricerca e una capacità di gestione e di controllo del proprio linguaggio artistico, ma anche quello di affinare e fortificare le rispettive potenzialità espressive. In modo che l’opera, in buona sostanza, venga percepita dall’artista stesso come un atto da compiere con estrema attenzione, cogliendo e valutando l’occasione di scambio con il mondo che questa è in grado di offrire.

La mostra, a ingresso libero, è visitabile dal: martedì al giovedì, ore 10.30 – 12.30 / 16.00 – 18.00 ; venerdì, sabato e domenica, ore  10.30 – 12.30 / 17,30 – 20.00. Per ulteriori informazioni rivolgersi al seguente numero telefonico: 0932-839608


(30 aprile 2007)

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