Mercoledì 5 agosto alle 21:15 l’ex chiesa di Sant’Ippolito di Piazza Armerina ospiterà, per il ciclo di spettacoli inseriti nella rete Teatri di Pietra, Instrument, l’ultimo progetto di Roberto Zappalà che sulla scia del suo più recente percorso coreografico, libera il movimento da una drammaturgia troppo complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore, la musica.
La prima tappa dal progetto Instrument 1 - scoprire l’invisibile realizzata nel 2007, è dedicata al marranzano, che per questa produzione è stato esplorato dai Lautari in un’affascinante ricerca, portando lo strumento, normalmente associato alla tradizione siciliana, a ritmi e sonorità innovativi e di grande impatto, dal sapore underground londinese.
La danza insieme alla musica è protagonista, in corpo a danzatori uomini, che interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione, ma si incrociano, si ritrovano, si fondono.
Con Instrument 1 Roberto Zappalà ha anche avviato re - mapping sicily, un percorso che avrà il compito di rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico .
«Dall’inizio ogni viaggio degno di questo nome è legato ad una mappa; che si segua prima di incominciarlo o che si disegni al ritorno, la mappa è sempre un viaggio.- si legge nelle note allo spettacolo - Si può viaggiare anche attraverso i concetti, i luoghi comuni, gli stereotipi, le credenze, le abitudini di un luogo, le cui mappe sono logorate per il troppo uso ed è urgente approntarne di nuove. Borges insegna che la mappa non è il territorio, a maggior ragione se il territorio in questione è la Sicilia perché, come diceva Gesualdo Bufalino, la Sicilia non esiste, ci sono cento Sicilie e ognuna ha altrettante interpretazioni. Per interpretare servono gli strumenti e lo spettacolo si fa carico, nel senso letterale e metaforico, di uno di questi, il marranzano, per farne strumento d’interpretazione, per aprire strade e percorsi che la danza ci propone in maniera dolce e oscura. Ogni strumento è anche una protesi, e la protesi marranzano serve a pescare nel “mare” Sicilia. Un altro nome popolare di questo strumento è, chi sa perché, scacciapensieri, e la danza dello spettacolo ha l’ambizione alta, com’è giusto che sia, non di scacciarli, ma di farli venire.»
La compagnia Zappalà Danza, fondata a Catania nel 1989 da Roberto Zappalà che tutt’oggi è direttore artistico e coreografo principale, è considerata oggi dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. La “storia” della compagnia Zappalà Danza si identifica con la figura di Roberto Zappalà il cui stile coreografico, dopo anni di ricerca del movimento insieme ai suoi danzatori, attingendo dai più disparati universi della corporeità - dall’eleganza della tradizione classica, al moderno fluido e dinamico, all’atletismo avvincente - è divenuto un linguaggio originale e versatile . Dal 2002 la compagnia Zappalà Danza è residente a Catania presso il centro per le arti performative Scenario Pubblico, una struttura pensata per la danza contemporanea, che ha consentito alla compagnia ed al coreografo di ampliare ed approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul territorio con un’attività non solo di produzione ma anche di formazione tramite l’avviamento di modem studio atelier, corso di perfezionamento della compagnia Zappalà Danza.
Instrument - coreografie e regia Roberto Zappalà - musica originale I Lautari
danzatori Adriano Coletta, Alain El Sakhawi, Fernando Roldan Ferrer, Fabien Pinot, Antoine Roux-Briffaud, Alessandro Vacca - Musicista Puccio Castrogiovanni - testi di Nello Calabrò - luci e costumi Roberto Zappalà - aiuto costumista e elementi di scena Veronica Cornacchini - tecnici luci Sammy Torrisi, Renato Vadalà - coordinamento artistico Maria Inguscio
Ex chiesa di Sant’Ippolito – Piazza Armerina (En)
Inizio Spettacoli: ore 21.15 Apertura botteghino: ore 19
Biglietti: intero €12,00 – ridotto € 10,00
Numero verde: 800.024060 Sito internet: www.teatridipietra.org
(05 agosto 2009)