Uomo di teatro, attore, regista, autore, Glauco Mauri ritorna sulle scene del
Teatro Stabile in una delle produzioni di maggior successo della stagione, l’emblematico
Faust di Johann Wolfgang Goethe, che viene proposto nella prestigiosa traduzione di Dario Del Corno, per la versione teatrale adattata a quattro mani ancora da Del Corno e Mauri.
In programmazione al Verga
dal 17 febbraio all’8 marzo, l’allestimento conferma la qualità dei lavori prodotti dalla compagnia che Mauri ha formato insieme a Roberto Sturno, altro nome di spicco del panorama teatrale. La messinscena può contare sull’apporto di firme prestigiose: regia dello stesso Glauco Mauri, scene di Mauro Carosi, costumi di Odette Nicoletti, musiche di Germano Mazzocchetti.
La complessa e contrastata figura del Dottor Faust, imbonitore e ciarlatano o forse dotto studioso di scienza, simbolo dell’uomo spregiudicato e scellerato, ha ispirato nel corso dei secoli la penna di scrittori e musicisti di tutta Europa. Goethe lavorò circa sessant’anni, dal 1772 al 1831, alla scrittura del suo Faust, opera che lo avrebbe reso uno dei massimi scrittori di lingua tedesca. A questo proposito scriveva: «il mio Faust è un grande gioco molto serio». E secondo questa indicazione Glauco Mauri e Roberto Sturno presentano la loro messinscena, un gioco ricco di passione, intelligenza e follia dove raccontare la storia dell’uomo.
Sturno veste i panni del giovane Faust lasciando intravedere in lui una dimensione ancora preromantica. Mauri - prima Mefisto - interpreta poi un Faust spettrale che cresce sempre di più sino ad avvicinarsi al Sogno e “all’Utopia dell’Umanità”. Se all’inizio Faust è vicino allo stato d’animo e ai “dolori” di Werther, man mano vive nel continuo sforzo di superare i limiti, di non appagarsi mai in nessuna situazione facendosi simbolo del cammino dell’uomo verso la redenzione.
(17 febbraio 2009)