Sabato 6 dicembre alle 18:30, nella Chiesa Madre di Calacibetta, verrà rappresentato Agghiorna e scura, poema della vita e della morte, poema sulla ciclicità del tempo e della vita secondo i riti la pietà popolare.
Interpretano il poema: Davide Campisi, tamorra e marranzano; Antonio Ciurca, voce; Antonio Grimaudo, lu verbu; Paolo Saggio, a dragunera; Paolo Panvino, cunto della fabbrica; Paolina La Monica, la cerca; Giuseppe D'Assoro, il cavaliere e la morte; Gaspare Lambritto, Stefano Montalbano e Giuseppe Castagna, tamburini. Si segnala la partecipazione straordinaria dei Lamentatori di Assoro (Marranzanata, Canto della mietitura, Canto della pesatura, Stornellata d'amuri, Popolo me). Hanno collaborato alle ricerche: Gaetano Cammarata, Giovanni Lo Cascio e Salvatore Notarrigo. L'allestimento scenico è di Vincenzo Lambritto, Paolo La Monica e Carmelo Cacciato. L'ingresso è libero.
Ora ti cunto un cuntu: da questa formula, scandita per secoli dai nostri antenati, nell'ora del riposo, dopo le fatiche quotidiane, nasce Agghiorna e scura. poema della vita e della morte. Questa espressione svela, da un lato, il legame tenace che la società contadina ha sempre mantenuto con il mondo dei padri, attraverso il filo della memoria, dall'altro lato, rende concreto il senso del ciclico avvicendarsi delle stagioni che, a loro volta, si plasmano sul ritmo stesso dell'esistenza, individuale e collettiva.
E il Verbo si fece carne: raccontare è un potente gesto iniziatico: nel racconto lo sguardo di Dio e quello dell'uomo si incrociano,sottraendo il mondo dal caos dell'indistinto primordiale. Raccontare restituisce senso alla storia,fonda l'identità di una comunità e il suo sistema di valori, ritualizza e sublima il percorso di dolore e ascesi che è proprio di ogni umana esperienza.
Donne e uomini di Calascibetta e Assoro, volti disegnati dal tempo e voci intonate su sonorità armonicali affioranti da un oscuro fondo mediterraneo, riavvieranno gli ingranaggi di una storia che, ripetendosi, esorcizza la morte e si fa promessa di Vita. Ora ti cunto un cuntu...
Per info: tel. 339 7116700 www.larpa.it - www.cinenovecento.org
(06 dicembre 2008)