Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 marzo alle 21 al Centro Zo proseguirà la rassegna teatrale Gesti , curata da Guglielmo Ferro, con la rappresentazione di Ghilgamesh, l’albero della vita di e con Giovanni Calcagno. La produzione è La Casa dei Santi.
Gilgamesh è un poema epico scritto in caratteri cuneiformi su tavolette d’argilla, che risale a circa 4500 anni fa, interpretato e diretto da Giovanni Calcagno; una vera e propria saga che narra le gesta di un antichissimo re sumerico alle prese con il problema più forte e ricorrente dell'umanità, quello della morte. Con Gilgamesh, almeno millecinquecento anni prima di Omero, si manifesta la figura dell’eroe nella letteratura. Egli è il primo personaggio che affronta l’impresa più grande: la conquista dell’immortalità. L' epopea racconta, in forma leggendaria e mitologica, il personaggio di Gilgamesh e del suo amico Enkidu. Dopo la morte di quest' ultimo, Gilgamesh, impaurito di doverne seguire il destino, cercherà disperatamente l' eternità.
“Di colui che tutto vide voglio cantare di Gilgamesh che in fondo al mare oscuro s’addentrò per ricercar la vita eterna”
Gilgamesh è un re destinato alla gloria dalla nascita, per due terzi un dio e per un terzo uomo. In lui convivono e si urtano le tre "età" della Scienza nuova di Vico: le età degli dèi, degli eroi, degli uomini. Generato da esseri divini, semidio, Gilgamesh è un eroe costretto a soffrire e ad accettare la condizione umana. Decisivo per la sua gloria è il suo essere uomo, votato a memorabili imprese e al fallimento. L'opera si svolge con una tale ampiezza di respiro e drammaticità che da tempo la critica letteraria ha elevato la saga di Gilgamesh al rango di altre composizioni quali l'Iliade, l'Odissea, la Divina Commedia, il Faust di Goethe.
Gilgamesh è uno spettacolo teatrale in cui confluiscono tecniche di rappresentazione proprie della tradizione popolare con narratori, personaggi, marionette e ombre che incontrano il linguaggio della video installazione e la foto-animazione pittorica. Il testo è frutto di una libera elaborazione, basata sulle principali fonti che ci tramandano l’epopea, integrata con la ricerca di suoni e musiche, eseguite anche dal vivo, appartenenti alla tradizione mediterranea e a quella mediorientale.
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(06 marzo 2009)