Mercoledì 21 maggio alle 18:30, nell'aula A1 del Monastero dei Benedettini, si presenta il libro del saggista Raniero La Valle Se questo è un Dio (Ponte alle grazie, 2008), una riflessione teologica di ampio respiro storico. All'incontro, organizzato dall'Università di Catania e dal CeSIFeR intervengono padre Pino Ruggieri, rettore di San Nicolò L'Arena, il regista Lamberto Puggelli, intervengono Antonio Pioletti, prorettore dell'Università di Catania e Giuseppe Dolei, direttore del Dipartimento di Filologia Moderna che patrocina l'evento.
Il libro. La felicità è rara e il futuro incerto. Sempre più difficile sembra vivere insieme. Nei rapporti internazionali è tornata la guerra. Per uno che si libera, molti vengono oppressi. La ricchezza cresce e i poveri aumentano. E Dio dov'è? La società di oggi non se lo chiede neppure; i laici discutono molto sulla Chiesa, la Chiesa discute molto sull'embrione, ma in questo dibattito c'è un assente, ed è Dio. Infatti per molti non esiste, per gli altri bisogna fare "come se Dio non ci fosse". Però la domanda è rimasta da quando, dinanzi a un ragazzo appeso alla forca nel campo di Auschwitz, qualcuno chiese: "Ma Dio dov'è?". I nazisti, come molti altri persecutori nella storia, avevano detto che Dio era con loro. Fu allora che risuonò il grido: "Considerate se questo è un uomo". Infatti, quando Dio è in cattive mani, l'uomo è perduto.
L'autore: Raniero La Valle (Roma, 1931) è un giornalista, politico e intellettuale italiano.
Dopo la laurea in giurisprudenza, diventa direttore de Il Popolo su finire degli anni '60, fino a quando, nel 1961 viene chiamato a dirigere L'Avvenire d'Italia, quotidiano cattolico bolognese che, durante gli anni del Concilio Vaticano II, diventa uno dei più prestigiosi organi di informazione sull'evento. Si dimette dalla direzione del giornale nel 1967, negli anni difficili del post-Concilio, in cui iniziò la spinta "normalizzatrice" delle tendenze progressiste che si riconoscevano nel magistero del card. Giacomo Lercaro e della "scuola di Bologna". Continua tuttavia la sua attività giornalistica, producendo per la Rai documentari e inchieste sui più scottanti temi dell'attualità, con un occhio sempre rivolto ai temi della pace e della giustizia internazionale (guerra in Vietnam, Cambogia, Palestina; dittature in America Latina, marcia dei pacifisti a Sarajevo).
Nel 1976 diventa parlamentare della Sinistra Indipendente, lavora nelle Commissioni Esteri e Difesa delle due Camere fino al 1992, in particolare per la riforma della legge sull'obiezione di coscienza. Nel 1978 fonda con alcuni amici la rivista Bozze, vivace strumento del dibattito ecclesiale e civile, dirigendola fino al 1994. Buona parte del suo impegno è spesa a favore dei popoli oppressi, sia nelle istituzioni civili internazionali (è stato giudice al Tribunale permanente dei Popoli), come nel racconto documentario confluito nelle sue numerose opere: Dalla parte di Abele (1971), Fuori dal campo (1978), Dossier Vietnam-Cambogia (1981), Marianella e i suoi fratelli (1983), Pacem in terris, l'enciclica della liberazione (1987).
Attualmente è direttore di Vasti - scuola di critica delle antropologie e presidente del Comitato per la democrazia internazionale. Continua la sua attività giornalistica sulla rivista Rocca, nonché la sua attività come conferenziere e scrittore: i suoi ultimi libri sono Prima che l'amore finisca (2003) e Agonia e vocazione dell'Occidente (2005). Nel 2008, per i tipi Ponte alle grazie, ha pubblicato il volume Se questo è un Dio (pp. 307).
(21 maggio 2008)