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Cinema e il mondo del lavoro

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Giovedì 10 aprile dalle 18 al cine Odeon proiezione di film a tema, organizzata dall'Associazione Cinestudio

L' Associazione Cinestudio ha organizzato per giovedi 10 aprile una serata tematica inerente le problematiche connesse al mondo del lavoro. Il programma prevede l'anteprima del film Parole sante di Ascanio Celestini (ore 18 - 21) e la
riproposizione del film Paul, Mick e gli altri di Ken Loach (ore 19:15 e 22:15). Le proiezioni si svolgeranno al Cinema Odeon ( via F. Corridoni, 1) con ingresso libero.

Parole sante (Italia 2007, 75 min.) - Cinecittà, a Roma, è il quartiere più popolato d’Europa, addossato al Grande Raccordo Anulare, che accoglie uno dei primi centri commerciali della città. Lì, vicino agli studi cinematografici, sorge una grande palazzina anonima, quasi un condominio, occupata ogni giorno da un esercito di lavoratori precari che lavorano presso il call center di una grande compagnia telefonica. Sono i nuovi poveri, lavoratori senza un futuro di cui Ascanio Celestini ricostruisce le forme di organizzazione, lotta, micidiale sfruttamento e isolamento da tutto: i sindacati, i partiti, la società, lo Stato. Attraverso la loro testimonianza disincantata e priva di rabbia, uno dei cantastorie più innovativi delle ultime stagioni, compone un documentario in forma di ballata.

Paul, Mick e gli altri  (Gran Bretagna, Germania, Spagna 2001, 96 min.) 
 E' la vita quotidiana di un gruppo di operai ferroviari inglesi durante il periodo della privatizzazione e del liberismo selvaggio. La ricerca esasperata del profitto stravolge metodi di lavoro e rapporti umani. Il bagaglio di sapere materiale accumulato nel tempo non è più spendibile, si perde orgoglio professionale e con esso identità, mentre si allentano gli antichi vincoli solidaristici ed ogni operaio si ritrova a doversi vendere giorno per giorno ad una agenzia di lavoro interinale. Anche gli affetti familiari entrano in crisi perchè la perdita d'identità è anche perdita di ruolo. La vita diviene una lotta individuale per la sopravvivenza, di fronte alla quale si sacrifica anche, in un momento drammatico, la solidarietà umana verso un compagno ferito gravemente in un incidente sul lavoro, accaduto per la mancanza di misure di sicurezza. C'è una scena che più di ogni altra fotografa la nuova realtà: l' operaio, che ha stampate nel suo Dna le dure lotte sindacali delle Trade Unions, ora senza lavoro, impacciato di fronte all'impiegata (donna) dell'agenzia di lavoro interinale, che gli enumera con aria di bonaria superiorità tutti gli adempimenti a cui dovrà sottostare per sperare di essere chiamato. 
Un film asciutto, sobrio, senza pietismi o ideologismi, un racconto neorealista di una tragedia umana maschile


(10 aprile 2008)

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