Sabato 29 marzo alle ore 18 alla
Galleria Sessantuno ((via XX Settembre, 61 - Palermo) si inaugura la mostra personale di
Vincenzo Nucci, dal titolo:
Impressioni di luce. La mostra, che è visitabile fino al 26 aprile 2008. Il testo in catalogo è di Emilia Valenza.
La mostra riporta Vincenzo Nucci a Palermo dopo un’assenza di circa cinque anni e dopo le ultime importanti mostre tenute in Italia ed all’estero, con una ricca raccolta di opere, oli e pastelli, di recente produzione.
Il tema è il paesaggio, anzi il paesaggio Siciliano, la campagna, la casa padronale, le mura di cinta dove si arrampicano rigogliose buganvillee fiorite di lacche rosse, e soprattutto la palma, protagonista e simbolo della fascinosa Sciacca araba che egli ama.
“
Enzo Nucci è uno dei pittori che dipingono ancora la natura. Poco numerosi al giorno d’oggi […]. Più esattamente Nucci dipinge la natura siciliana poiché la abita; in quel tratto di costa intorno a Sciacca dove più fortunata e civile la vita conserva un barlume di dolcezza rispetto ad altre zone devastate dell’isola. […] queste immagini di palme e brevi orizzonti contemplano il sentimento di una malinconia greve “irredimibile” della nostra natura insulare.” (P. Guccione, 1989).
Le sue opere sono “
visionarie, con le case padronali in cui le palme, i rampicanti, le buganvillee hanno preso il sopravvento, hanno riempito il vuoto di una vita che non c’è più […]” (P. Nifosì, 2001).
“[…]
Oggi è la brillantezza riposta nella rigenerante distribuzione del pigmento a dettare le sue leggi, la sua diradata visione del mondo, proprio in quella area di confine che attende all’arco della spiritualità contemplativa, votata all’esistenza, dilatata, dall’asprezza affilata del canto, al flusso perenne del vento d’Africa.” (A. Gerbino, 2003)
“[…] Lo sguardo di Vincenzo Nucci sulla natura tutt’intorno Sciacca si rivela entusiasta nelle sue impressioni di luce, e non c’è null’altro che importa, che quelle quattro cose sufficienti a rendere eterna la memoria; come per Monet, nell’ultimo periodo della sua ricerca, i fiori multicolori del suo giardino di Giverny o le carnose ninfee dello stagno artificiale nascosto dai salici piangenti: null’altro importava se non la traduzione in mille diverse sensazioni di quel bavero di luce che si insinua tra i petali, che illumina d’un tratto lo specchio quieto dell’acqua.
E così sono per Vincenzo le palme, i campi, i rampicanti nei giardini e gli orizzonti, perché è certo che di un orizzonte oltre il quale si apre ancora natura non c’è da aver timore, e oltre quella linea ancora luce e luce e luce.” (E. Valenza, 2008)
Alla domanda di Emilia Valenza: “
Cosa vuoi dalla pittura? O meglio vuoi ancora qualcosa dalla pittura?”, Vincenzo Nucci risponde: “
Il percorso pittorico di un artista è fatto di sentimenti, di immagini, di emozioni, di ricerca infinita. Egli dedica l’intera vita all’arte, resiste con dolore alla distruzione della memoria e della natura e nell’ambito della pittura si attende che si ritrovi l’emozione del dipingere e del saper guardare dentro la natura, perché nella natura, nei ricordi, è la storia dell’uomo, del suo essere. La pittura diventa dunque metafora della vita.”
La mostra che comprende circa trentacinque opere (oli e pastelli) sarà visitabile dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.30. Per info: tel/fax 091/329229 -
www.galleria61.it -
info@galleria61.it (29 marzo 2008)