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Doppia Scena | Il Sindaco del rione sanità

La commedia di Eduardo De Filippo sarà presentata mercoledì 2 aprile alle 12 (Coro di Notte, Benedettini). In scena al Teatro Verga fino al 6 aprile

Sarà in scena al Teatro  Ambasciatori, dal 25 marzo al 6 aprile la commedia Il Sindaco del rione sanità di Eduardo De Filippo, con  la regia di Carlo Giuffrè.

La commedia sarà presentata mercoledì 2 aprile alle 12  al Coro di Notte, Monastero dei Benedettini, nell’ambito di Doppia scena, il ciclo di incontri organizzati dallo Stabile in collaborazione con le facoltà di Lettere e filosofia e di Lingue e Letterature straniere. Partecipa all'incontro con gli studenti il regista e attore Carlo Giuffrè. Introduce Guido Nicastro, docente di Letteratura teatrale italiana.

Protagonista del testo è Antonio Barracano, il ruolo preferito dallo stesso Eduardo, ricco uomo d’onore con un passato violento alle spalle e un sogno che tenta instancabilmente di realizzare da oltre trent’anni: permettere ai poveri e agli ignoranti di ottenere giustizia senza ricorrere alla violenza. È lui il sindaco del Rione Sanità, lui che tenta in tutti i modi e attraverso ogni mezzo di risolvere i contrasti interni alla sua zona di interesse impedendo che sfocino in violenze senza fine. A lui si rivolgono quanti non hanno "un santo in Paradiso", quanti non si possono permettere di avere la giustizia che ricercano e vedono nel ricorso alle armi l’unica soluzione possibile.
Ma se l’Antonio Barracano di Eduardo era un idealista, un sognatore che combatteva contro l’ottusità del mondo in cui si trovava pienamente inserito, il protagonista dello spettacolo di Giuffrè è un uomo solo, abbandonato, forse persino consapevole che la sua è soltanto un’illusione destinata a fallire. Eppure la sua sorte è quella di un eroe tragico, pronto a sacrificare la sua stessa vita per la realizzazione del suo impossibile desiderio.
Il sindaco del Rione Sanità ruota dunque intorno allo scontro insanabile fra il bisogno di verità, incarnato dal medico e socio di Antonio Barracano, e la necessità di ricorrere ad altri strumenti, compresi il ricatto e la violenza, per riuscire a mantenere l’ordine. Se dunque il pubblico può guardare inzialmente con sospetto le pratiche poco ortodosse del sindaco del Rione sanità, non può poi fare a meno di interrogarsi sulla legittimità del suo comportamento di fronte all’incalzante ed inarrestabile avanzare della nuova classe criminale.

Carlo Giuffrè riesce a conferire al suo Antonio Barracano le caratteristiche giuste per renderlo un vero e proprio protagonista tragico. Perfetta la fisicità, ancor più calzante l’interpretazione che coniuga l’ironia sempre sottesa al testo eduardiano con la profonda ed ineluttabile drammaticità di un personaggio dal destino segnato. Ma Giuffrè non è soltanto un perfetto interprete, in grado di dominare la scena e, al contempo, di condividerla con gli altri artisti del cast. E' anche un ottimo regista, capace di rendere perfettamente lo spirito della commedia eduardiana. Molto curate, seppur giustamente semplicissime, le scene ideate da Aldo Terlizzi. Lo spettacolo è dunque preciso, puntuale, non esagerato, dinamico nonostante le quasi tre ore di rappresentazione, leggero e insieme doloroso, senza essere mai sopra le righe. Il sindaco del Rione Sanità risulta così un ottimo esempio di un teatro ben fatto, quasi artigianale, un teatro alla vecchia maniera che continua a comunicare e ad entusiasmare conservando intatta la propria identità.

(02 aprile 2008)

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