Al via martedì 11 marzo alle 18.30, nell’aula A1 del Monastero dei Benedettini, il nuovo ciclo del Circolo di lettura organizzato dalla facoltà di Lingue e Letterature straniere in collaborazione con l’Associazione Librai Italiani.
A inaugurare la seconda edizione dell’iniziativa, incentrata quest'anno sul tema dei "Luoghi" sarà la lettura di Terra matta di Vincenzo Rabito, a cura di Giovanni Ruffino
Quella di Vincenzo Rabito è stata una “bella vita”, o forse «molto maletratata e molto travagliata e molto desprezata», come nella contraddizione della prima pagina del romanzo? Ha attraversato la storia d’Italia con la soma della povertà e dell’analfabetismo, ha conosciuto la mota della trincea e il sudore della zappa, ha viaggiato sulle tradotte miliari e sulle navi dei migranti, già da bambino molti fratelli e madre vedova da mantenere. Ma a raccontarla, nella fatica dei tasti di una Olivetti e della lingua che lo maltratta, quella vita sprigiona per Rabito i piaceri di un narrare naturale quale aveva sempre ascoltato, l’orecchio teso per notti intere a cogliere storie di piaceri elementari (cibo sesso soldi) e di paure primigenie, di erranze e di ritorni. Forse Rabito non è uno scrittore, e non solo perchè perde una sua personale guerra con la punteggiatura e i regolamenti dello scrivere educato, ma è un grande narratore, sicuro dei tempi e dei mezzi: il pathos e l’epos, il dettaglio e le formule dell’oralità, la saggezza del proverbio e l’enfasi del gesto. Il "rabitese" ("lingua originale, che non somiglia a nessun'altra sperimentata prima", ha commentato la curatrice Evelina Santangelo, e certo illeggibile nell’originale e molto edulcorato nel libro edito) non nasconde la seduzione di questa autobiografia vasta e popolana, incontrollata e pugnace.
Giovanni Ruffino è professore ordinario di Linguistica italiana nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, di cui è anche stato preside dal 1998. Il suo impegno scientifico è rivolto alla dialettologia, alla geografia linguistica, alla sociolinguistica e alla lessicografia. È autore del progetto dell’ Atlante linguistico della Sicilia, alla cui realizzazione si dedica da quasi un ventennio assieme a un folto gruppo di colleghi e collaboratori. Ha recentemente pubblicato “L’indialetto ha la faccia scura” (Sellerio, Palermo 2006), uno studio sul pregiudizio linguistico nei preadolescenti italiani.
Per conoscere il programma completo si può consultare il sito Internet www.flingue.unict.it/circolodilettura, il referente della segreteria organizzativa è la prof.ssa Giovanna Lombardo (e-mail: circolodilettura@unict.it).
(11 marzo 2008)