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Ancora su Idrisi e la Sicilia

Giovedì 6 marzo a Catania e venerdì 7 a Ragusa, la studiosa Annliese Nef terrà due incontri sul geografo e viaggiatore arabo Idrisi
La Sicilia nel Libro del re Ruggiero di al-Idrisi (XII secolo)

Per il ciclo di convegni, seminari e conferenze "Portolani 2007/2008. Dialoghi / popoli. società. territori. Culture", incentrato quest'anno sulle problematiche interculturali del mondo moderno, giovedì 6 marzo alle 17.30 nell'aula A-8 del Monastero dei Benedettini, Annliese Nef, Maître de Conférences (Université de Paris 4 - Sorbonne), terrà una conferenza dal titolo Ancora su Idrisi e la Sicilia.
Dopo i saluti del preside della facoltà di Lingue e Letterature straniere prof. Nunzio Famoso, introduce e modera Mirella Cassarino, docente di Lingua e Letteratura araba - Università di Catania. L'incontro è organizzato dalla facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Catania, dai Dipartimenti di Filologia moderna e Scienze della Cultura dell'uomo e del territorio, dai Dottorati in Geografia e in Studi inglesi e angloamenricani e inoltre dal master in Comunità locali e Turismo culturale sostenibile.

Il giorno dopo, venerdì 7 marzo, la studiosa terrà a Ragusa Ibla (ore 11:30, Oratorio dell'ex-Convento di Santa Teresa) un seminario dal titolo Dati nuovi e meno nuovi su Idrisi.

Abū ‘Abd Allāh Muhammad al-Idrīsī

Ancora su Idrisi e la Sicilia
di Annliese Nef, Maître de Conférences à l’Université de Paris4-Sorbonne

È parso opportuno tornare sulla biografia di Idrisi, famoso erudito del XII sec., in quanto egli appare oggi, alla luce di nuove informazioni, non solo come un geografo arabo-musulmano al servizio di una corte cristiana, ma anche ormai come un autore nato e cresciuto in Sicilia. Tale novità non è ancora stata integrata allo status quaestionis in quanto gli studi sulla biografia di Idrisi rimangono molto resistenti ai cambiamenti.
È chiaro, pertanto, che questo legame stretto con la Sicilia non può non avere un impatto sulla nostra lettura e interpretazione del Libro di Ruggero che l’autore compose per Ruggero II. Solo alla luce di questo legame si spiegano, infatti, alcune caratteristiche, considerate come eccezionali, dell’opera: la nuova concezione del mondo conosciuto - non più solo islamico (dar al-Islàm) ma aperto sull’Occidente cristiano - che vi è esposta; le informazioni inedite nelle geografie in arabo che contiene; il rinnovato quadro teorico messo in opera da Idrisi ( si pensi al ritorno alla concezione climatica). La stretta relazione con l’isola può anche spiegare il fatto che il celebre erudito non smise di vivere e lavorare in Sicilia dopo la morte di Ruggero II, ma proseguì la sua opera presso i sovrani della dinastia degli Altavilla.

(06 marzo 2008)

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