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Ecomuseo del carretto e delle strade dell'Etna. Un progetto per un modello di sviluppo

Martedì 4 novembre alle 10, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, presentazione del progetto che avrà sede al museo della civiltà contadina di Misterbianco

Martedì 4 novembre alle 10, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, si svolge la giornata di presentazione del progetto "Ecomuseo del carretto e delle strade dell'Etna", che avrà sede nella struttura ora dedicata al museo della civiltà contadina di Misterbianco. 

Alla giornata partecipano il direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche Giancarlo Magnano di San Lio, il sindaco di Misterbianco Nino di Guardo, la deputata regionale Concetta Raia, i docenti dell'Università di Catania Alessandro Di Blasi, Giuseppe Reina, Marco Platania, Salvo Torre. A illustrare il progetto saranno i soci dell’associazione culturale Oltre le mura che ha curato la realizzazione dell'ecomuseo Massimo Sicali (coordinatore), Mirco Masucci, Rosalba Rotolico, Giuseppe Melia, Marco Patti, Domenico Guido, Rita Carpitella, Giovanna Marano, Adele Ruscica e Karola Sicali.

Il progetto. Una strategia culturale partecipata volta a favorire processi di sviluppo territoriale attraverso la reinterpretazione sostenibile di particolari aspetti del patrimonio materiale e immateriale, in grado di cogliere il dinamismo produttivo e culturale della comunità locale di una grande cittadina posta ai piedi del vulcano patrimonio dell'umanità.

L’ecomuseo si identifica con gli elementi valoriali di un territorio, promuovendone con la comunità l’individuazione, la conoscenza e la trasmissione, con l’obiettivo di recuperare l'identità dei luoghi in tutte le sue componenti naturali, storiche, sociali e definire, con le amministrazioni locali forme di corresponsabilità per la loro valorizzazione.

Le comunità si trasformano nel corso della storia, producendo informazioni, stratificazioni e sostituzioni, ma alcuni elementi permangono “invariati” e restano costanti e costituiscono il fondamento per il riconoscimento del genius loci. Occorre ritrovare queste invarianti e le loro regole strutturali che tengono in vita l’identità dei territori e adattarle ai contesti attuali per creare una linea di interazione tra le generazioni e massimizzare le opportunità di sviluppo, produrre un’eredità sociale portatrice di nuova progettualità.

La capacità che avrà l’Ecomuseo del carretto siciliano e delle strade dell’Etna di trasmettere il patrimonio territoriale dipenderà dall’interesse che dimostrerà la comunità di Misterbianco di pianificare uno sviluppo in forme durevoli, consentendo la riproduzione e la valorizzazione condivisa delle proprie risorse (ambientali, territoriali, umane) senza sostegni esterni invasivi (ovvero con una modesta impronta ecologica) e con scambi solidali e non di sfruttamento; ed è praticabile a condizione che gli attori locali cooperino attivamente e responsabilmente al processo ecomuseale, mobilitando all’interno del sistema le energie sociali per il suo sviluppo.

(04 novembre 2014)

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