Prosegue venerdì 31 ottobre alle 15, nell'aula magna del Dipartimento di Economia e Impresa (Palazzo delle Scienze, corso Italia 55) il ciclo di seminari professionalizzanti "Lo studente strategico".
Ospite "speciale" del ciclo sarà lo psicologo Alessandro Bartoletti autore del best seller "Lo studente strategico" da cui trae spunto proprio il ciclo di seminari organizzato su iniziativa del corso di laurea in Economia Aziendale (presidente prof. Rosario Faraci) e del Laboratorio Sperimentale di Assistenza Didattica (responsabile prof.ssa Veronica Benzo).
L'incontro è aperto agli studenti di tutti i corsi di laurea.
Il libro. In molti hanno sperimentato almeno in un’occasione il "blocco dello studente". Ma ci sono casi in cui una semplice difficoltà nello studio o in certe situazioni della vita scolastica si trasforma in un problema apparentemente insolubile, nonostante gli sforzi dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti.
Chi non si è mai sentito terrorizzato il giorno prima di un’interrogazione o di un compito in classe, o non si è mai fatto prendere dal panico di fronte alle domande di un professore universitario particolarmente pignolo? E quante volte ci sarà capitato di leggere e rileggere un libro di testo senza riuscire a capirne o a ricordarne il contenuto?
Questo libro propone l’applicazione della terapia breve strategica elaborata da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone alle difficoltà degli studenti, spesso intrecciate in modo più o meno profondo allo spettro patologico che include le fobie e il disturbo ossessivo- compulsivo.
Dalle «tentate soluzioni» dei genitori di fronte ai deludenti risultati scolastici del figlio – fra cui gli intramontabili «Impegnati!», «Studia di più!» – alle strategie e agli stratagemmi terapeutici più raffinati, l’autore introduce fra i banchi di scuola un approccio paradossale e persino disarmante, ma proprio per questo in grado di aggirare i «blocchi» nell’apprendimento, dall’ansia di fronte a professori e commissioni d’esame alle trappole del perfezionismo «compulsivo», fino all’abbandono degli studi.
Oltre a un resoconto teorico degli aspetti psicologici, sociologici e familiari di un ambito d’intervento così peculiare, viene dato ampio spazio alla casistica clinica, da sempre vero banco di prova della «tecnologia» strategica e della capacità del terapeuta di adattarsi al problema di ciascun paziente. In fondo, imparare a cavarsela a scuola è forse l’investimento più prezioso che possiamo fare: perché nella vita, si sa, gli esami non finiscono mai.
(31 ottobre 2014)