Dal 18 maggio al 23 giugno, al Palazzo della Cultura a Catania, si terrà la mostra Giuseppe Consoli. Un siciliano fra i colori dell’isola. L'ingresso è libero.
A Giuseppe Consoli (Catania 1919 – Milano 2010), in occasione del centenario della nascita, è dedicata una ricca mostra antologica. Pittore sensibile ai temi sociali, scultore alla ricerca di estreme sintesi formali, storico dell’arte, critico e saggista, abile e raffinato disegnatore archeologico.
La mostra è curata da Antonio D’Amico, storico dell’arte e conservatore delle raccolte d’arte dei Musei Civici di Domodossola e del Museo Diocesano di Nicosia, e indaga l’opera e la personalità inquieta di questo eclettico artista e intellettuale che, nel corso della sua lunga vita, ha attraversato buona parte del Novecento.
In mostra saranno circa 60 opere, tra oli e disegni, tele, tavole e carte, realizzate da Giuseppe Consoli dagli anni Quaranta fino alla fine degli anni Ottanta. Spicca tra tutte, per quell’umanità concitata e drammatica, Lacrimogeni a Mussomeli, un olio del 1954 con cui Consoli ferma sulla tela, quasi a futura memoria, una delle stragi siciliane dimenticate.
Il soggetto trae spunto da un orribile fatto di cronaca: l’aggressione con i lacrimogeni, da parte delle forze dell’ordine, nei confronti di migliaia di cittadini di Mussomeli (CL) esasperati per la cronica mancanza di acqua e l’aumento delle tasse. Quattro i morti nella calca, ventisette le condanne al termine del processo – divenuto anche un caso politico - il cui pubblico ministero era Gaetano Costa, assassinato dalla mafia qualche decennio più tardi.
Tra i disegni esposti al Palazzo della Cultura di Catania, anche gli schizzi dei due anni nei lager nazisti, da soldato. Parentesi durissima, seguita all’ armistizio dell’8 settembre, e condivisa da Consoli al fianco di intellettuali e artisti italiani di spicco.
Liberato dagli inglesi nel ’45, Consoli riesce a portare con sé quei disegni realizzati con strumenti di fortuna – persino un fiammifero intinto nella china - durante la prigionia: ritratti di internati e persone a loro care che consentono a lui e ai compagni di cella di sopravvivere e al contempo documentano il degrado e l’umiliazione subita da chi aveva espresso il proprio dissenso.
Finita la guerra comincia per Giuseppe Consoli la vita su un doppio binario: da un lato funzionario dei Beni Culturali, lavoro che lo porta a frequenti trasferimenti in giro per i musei e le Soprintendenze di tutta Italia; dall’altra pittore e scultore ben inserito nei circoli artistici dove figurano alcuni fra i maggiori interpreti del Novecento italiano.
L'inaugurazione sarà a Catania sabato 18 omaggio (ore 17:30). A Mascalucia (Auditorium | 19 maggio – 2 giugno) domenica 19 (ore 18). Orari visite alle due esposizioni: a Catania dal lunedì al sabato 9-19, domenica 9-13; a Mascalucia tutti i giorni 9-13, 16-20
(18 maggio 2019)