Dal 19 giugno al 1° luglio (ore 21), alla Chiesa di San Nicolò L’Arena (Catania), va in scena lo spettacolo "Studio su Storia di un oblio" di Laurent Mauvignier, con Vincenzo Pirrotta (regia di Roberto Andò), inserito nella rassegna itinerante del Teatro Stabile di Catania “Altrove 2018 – Visioni di teatro contemporaneo”.
Un uomo entra in un supermercato all’interno di un grande centro commerciale di una città francese. Ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Questo scarno fatto di cronaca è raccontato da Laurent Mauvignier in un lungo racconto, una sola frase che ricostruisce la mezz’ora in cui è insensatamente raccolta la tragica fine di un uomo. Teso quasi allo spasimo nel resoconto minuzioso di una morte assurda, il flusso di parole raduna impercettibilmente tutti i temi cari a Mauvignier. E torna così il suo sguardo purissimo su un universo di “umili” che la scrittura rigorosissima accoglie senza una briciola di retorica, senza un’ombra di furbizia.
“Quel che io chiamo oblio” è il titolo originale di questo lungo monologo scritto in un’unica frase, senza un vero inizio, senza una vera fine, senza punteggiatura ma con una prosa perfetta che in un crescendo emozionante risveglia in noi sentimenti di pietà e indignazione. Messo in scena nel 2012 al Teatro della Comédie-Française, “Quel che io chiamo oblio” diviene per la prima volta spettacolo anche in Italia, prodotto dal Teatro Stabile di Catania, nella traduzione di Yasmina Melaouah. A dare voce al testo è un attore di rara sensibilità e potenza come Vincenzo Pirrotta, qui guidato dalla regia di un maestro del teatro e del cinema, Roberto Andò.
(19 giugno 2018)