Giovedì 24 maggio alle 17, nell'atrio di Palazzo Sangiuliano (Piazza Università 16), si inaugura l'iniziativa "Boombox and the City" curata da Salvatore Marano (Dipartimento di Scienze umanistiche, Università di Catania) e Sebastiano Nucifora (Dipartimento D'ArTe, Università mediterranea di Reggio Calabria), una mostra e quattro eventi su radio e cultura urbana.
Il boombox è un manufatto industriale che fra la seconda metà degli anni Settanta e la prima dei Novanta entra a far parte, al contempo, del paesaggio domestico e dello scenario urbano nei quattro continenti. Nato dall'ibridazione di radio e audiocassetta, questa radio ipertrofica dotata di piastra di registrazione e riproduzione diventa ben presto icona delle generazioni di giovani cresciuti nel ventennio che vede la transizione dalle utopie pacifiste e dell'amore universale all'età della plastica e del disimpegno. Nel panorama degradato delle periferie urbane statunitensi occupate dalla comunità afroamericana (il "ghetto", da cui la denominazione alternativa e per alcuni politicamente scorretta di ghettoblaster) diventa il marchio dello hip-hop.
Nell'alveo di una tradizione di matrice africana, il rap, i graffiti, la breakdance raccontano la storia dell'inurbamento della cultura popolare nera che dal folklore (comunitario, prodotto dal basso) giunge alla moderna cultura popolare (di consumo, veicolata dai mass media e sponsorizzata dalle grandi corporation). Sul piano della storia materiale, tale cultura è legata a filo doppio al boombox. Non c'è da stupirsi se, nell'emblematica pellicola con la quale Spike Lee rende omaggio a un'era ormai al tramonto (Do the Right Thing, 1989), il personaggio centrale di una vicenda dove le tensioni fra le comunità diseredate del quartiere sono narrate in forma di tragedia moderna, si faccia chiamare Radio Raheem e si trascini per il ghetto un radiolone di proporzioni colossali.
La mostra è il risultato di un esperimento didattico condotto dai due docenti in occasione del centenario della radio. I video e gli elaborati prodotti dagli studenti siciliani e calabresi catturano in vario modo la rilevanza culturale dei manufatti d'epoca in un contesto incentrato sull'analisi e la narrazione dei luoghi urbani a partire dalla street culture che è propria del ghetto afroamericano. Insieme agli elaborati prodotti dagli studenti, fanno parte dell'esposizione anche fotografie, filmati e quadri prodotti per l'occasione dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti e dagli artisti Lea e Hhybrydd.
La mostra sarà visitabile fino al 10 giugno, dal lunedì al venerdì (ore 10-13 e 16-20) e il sabato dalle 16 alle 20.
Alla mostra sono associati quattro eventi collaterali: tre performance dal vivo e una tavola rotonda, che si svolgeranno sempre nell'atrio di Palazzo Sangiuliano.
Il primo evento è in programma sabato 26 maggio alle 17: "The Boombox Walk", performance di Chris Cronkrite (direttore di Boombox Magazine), Ellen Cronkrite, Dave e Charlotte Hanlon. Sabato 2 giugno alle 17, si potrà assistere a "Messa nudo", performance di Hhybrydd. Venerdì 8 giugno alle 17, tavola rotonda "Radio-attivo - Lo spazio urbano in movimento", alla quale partecipano Giuliana Arcidiacono, Salvatore Marano, Sebastiano Nucifora e Carmine L. Quistelli. Infine, sabato 9 giugno alle 17, le cantanti Giovanna Gemma, Pia Ramuglia, Daniela Marsala e il gruppo dei Lamblessed si esibiscono nel concerto "Outside the Box".
L'iniziativa e organizzata con il patrocinio dell'associazione Catania Lab / Radio Lab, di Radio Zammù e Zammù TV, dell'Università di Catania e del Dipartimento di Scienze umanistiche.
(24 maggio 2018)