Da giovedì 26 a domenica 29 aprile (e dal 4 al 6 maggio), al Coro di notte del Monastero dei Benedettini, va in scena, in prima nazionale, lo spettacolo "La rondine" di Guillem Clua, che inaugura la rassegna itinerante del Teatro Stabile di Catania “Altrove 2018 – Visioni di teatro contemporaneo”.
Il drammaturgo catalano, classe 1973, s’ispira alla strage del Bar Pulse di Orlando, in Florida, scenario di un attacco terrorista islamico di matrice omofoba. Nella sparatoria, in quella notte di giugno del 2016, morirono 49 omosessuali, uccisi semplicemente perché presenti nel locale, notoriamente frequentato da avventori gay. Nel dramma, il cui sottotitolo è “La canzone di Marta”, risuonano anche le tragedie del Bataclán di Parigi, del lungomare di Nizza, delle Ramblas di Barcellona.
La struggente scrittura di Clua rivivrà nella traduzione di Martina Vannucci e nell’adattamento di Pino Tierno, per la regia di Francesco Randazzo. I colpi di scena incalzano nel duetto tra un’interprete di prima grandezza come Lucia Sardo e Luigi Tabita, tra gli attori più interessanti della sua generazione. Le musiche sono di Massimiliano Pace, i costumi Riccardo di Cappello, le luci di Salvo Orlando.
Nella pièce s’incontrano due personaggi. Marta, una severa maestra di canto, riceve la visita di Matteo, che desidera migliorare la propria tecnica vocale per cantare ad una commemorazione per la madre scomparsa. La canzone scelta ha uno speciale significato per lui - e sembra - anche per la donna. Mano a mano che la lezione procede, i due personaggi disvelano dettagli del loro passato. Questa verità li obbliga a riflettere sulle proprie identità, l’accettazione della perdita, la fragilità dell’amore, scoprendosi l’uno all’altro, fino al punto che i loro destini saranno uniti in un canto alla vita condiviso.
(26 aprile 2018)