Mercoledì 15 e giovedì 16 novembre, al Coro di notte del Monastero dei Benedettini, si svolge il convegno in ricordo della prof.ssa Maria Teresa Puleio dal titolo "Culture a confronto".
Dopo i saluti istituzionali del prorettore Giancarlo Magnano San Lio e della direttrice del dipartimento di Scienze umanistiche Marina Paino, la prima giornata di lavori (mercoledì 15 novembre, ore 16.30) sarà incentrata sulla presentazione del volume "Lingue e culture a confronto" (Catania, Cuecm 2017, t. II) a cura della prof.ssa Marilia Marchetti. Seguiranno gli interventi del prof. Gaetano Lalomia, dal titolo "L'incesto evitato. Un'altra versione del motivo della moglie di Putifarre", e di Yannick Preumont, "Traduction et Modulation. Simenon en Italie".
I lavori proseguiranno giovedì 16 novembre alle 10, con le relazioni di Marilia Marchetti su "L’esotismo" e di Yannick Preumont "Sur Yasmina Reza".
Maria Teresa Puleio
Insigne studiosa, Maria Teresa Puleio ha dapprima ricoperto l’incarico di assistente ordinaria di Lingua e Letteratura francese all’Università di Messina ed è poi divenuta professore associato e infine ordinario nell'allora Facoltà di Lettere dell’Università di Catania. Passione e competenza hanno caratterizzato sempre sia il suo raffinato lavoro di ricerca sia il suo impegno nell'Ateneo di Catania in cui ha promosso, senza mai risparmiarsi, la Francesistica ed ha avviato, con entusiasmo, un dottorato di ricerca sull'analisi del testo letterario tra i più prestigiosi dell'Ateneo.
È stata un’instancabile organizzatrice di seminari e convegni internazionali che ruotavano intorno ai suoi vasti e articolati interessi letterari, rivolti sia al Cinquecento e al Seicento francesi sia all’Otto e Novecento, al genere teatrale, al fantastico ed alla Francofonia. Nell'ambito del suo vasto impegno scientifico, ha inoltre diretto le collane di testi in edizione critica “I miti rivistati” ed “Esagoni d’inchiostro” per le edizioni Cuecm.
È stata una docente indimenticabile, sempre attenta alle esigenze degli allievi e ha saputo instancabilmente trasmettere loro la passione e la dedizione per il proprio lavoro di ricerca: la letteratura barocca (Étienne Durand), i petits romantiques (Nodier, Nerval, Gautier), la letteratura del Novecento (Gide, Yourcenar, Bernanos, Camus), la traduttologia, la Francofonia (Djebar). La sua spontanea generosità, il suo fine humour e la sua indiscussa autorevolezza hanno fatto crescere umanamente e professionalmente generazioni di studenti, studiosi, colleghi e collaboratori.
(15 novembre 2017)