Si svolge a Catania lunedì 26 e martedì 27 giugno, tra Palazzo della Cultura e Palazzo Pedagaggi (dipartimento di Scienze politiche e sociali, Università di Catania), la seconda edizione del festival di cultura africana "Out of Africa".
Per due giorni, seminari, incontri, mostre, proiezioni e musica offriranno l'occasione di immergersi nella comprensione di fenomeni attuali e ripercorrere l’esperienza dell’umanità migrante.
La due-giorni di "Out of Africa" si aprirà lunedì 26 giugno alle 18, al Palazzo della Cultura (auditorium "Concetto Marchesi"), con la presentazione del progetto, alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica del Senegal Mamadou Diouf, del console onorario Franco Ruggeri, del professore Sebastiano D’Urso (Università di Catania), dell’artista senegalese Baye Gaye e degli architetti Ignazio Lutri (presidente IN/Arch Sicilia) e Raoul Vecchio (presidente Associazione Balouo Salo).
A seguire saranno inaugurate la mostra di fotografie “Negli occhi dei bambini” del fotografo calabrese Angelo Maggio e quella di pittura “Memory Dindinya” realizzata come laboratorio dai migranti ospiti del Centro di accoglienza di Mineo e diretto da Baye Gaye e Raoul Vecchio. Alle 21, sarà proiettato, alla presenza dell’autore, il docufilm “A seafish from Africa - Il mio amico Banda” del regista bolognese Giulio Filippo Giunti (Italia, 2016, 62') che racconta l’incontro e l’amicizia tra un europeo e un immigrato ghanese.
Martedì 27 giugno alle 10, nell'aula "21 marzo" di Palazzo Pedagaggi, al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania (via Vittorio Emanuele II, 49), si terrà la tavola rotonda moderata dal musicista e ricercatore Maurizio Cuzzocrea (presidente di Areasud), con gli interventi della ricercatrice Daniela Lucia Rapisarda (Norwegian School of Theology, Oslo) sul tema sul tema "Processi di pace grassroots che impiegano risorse culturali e religiose tradizionali indigene", e dell’antropologo Fabio Fichera che terrà la sua relazione sul tema "Pena alter-nativa: risoluzione dei conflitti e processi di pace tra gli Arsi Oromo d'Etiopia".
Nel pomeriggio, alle 18, il festival tornerà a Palazzo della Cultura per il seminario “Invasione? Testimonianze e progetti per l’integrazione”, con gli interventi di rappresentanti delle associazioni del terzo settore.
La sera, alle 21, nella Corte di Palazzo Platamone ci sarà la grande festa finale con "Inside Africa", concerto di musica africana e contaminazioni (ingresso a pagamento) che vedrà sul palco, insieme con il virtuoso della kora Jali Diabate, tra gli altri il cantante palestinese Faisal Taher, la formazione senegalese Johnny’s Family Project e la Piccola Orchestra del Liceo Musicale Turrisi Colonna (Senegal/Italia) composta dagli studenti che hanno partecipato al workshop di musica africana e che eseguiranno due brani originali di Diabate arrangiati per orchestra dal maestro Dario Siclari.
Nato da un’idea del musicista senegalese, catanese d’adozione, Jalì Diabate che ne cura la direzione artistica, il festival è organizzato dalle associazioni Areasud (Maurizio Cuzzocrea) e Darshan (Mario Gulisano) - in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica del Senegal in Italia, il Consolato della Repubblica del Senegal in Sicilia, l’associazione onlus “Balouo Salo-Un ponte per la vita”, la cooperativa sociale Promidea e PopCult e rientra nella rassegna “Estate in città 2017” del Comune di Catania.
(26 giugno 2017)