Sabato 6 e domenica 7 maggio (ore 21), al Teatro Coppola di Catania, andrà in scena la pièce teatrale "Il verdetto - In verità, in verità vi dico", con Roberta Amato, Gianmarco Arcadipane, Matteo Bartolotta, Federica Genovese e Vincenzo Ricca; l'ideazione scenica e la regia sono di Federica Genovese.
"Io amavo Agamennone e se non era mio non poteva più essere": queste sono le parole usate da Clitemnestra per spiegare il suo dramma e questa è la frase da cui tutto ha origine. "Il verdetto-in verità, in verità vi dico", liberamente ispirato a "Il verdetto" di Valeria Parrella e "Fuochi" di Marguerite Yourcenar, è giuramento, spergiuro, ammissione di colpa e presunzione di innocenza, è la famiglia a cui non vorresti appartenere.
Questa riscrittura dell'Orestea tenta di dare nuova luce ai personaggi classici, rendendoli più umani, semplicemente mostrandoli nelle loro fragili personalità. Si tratta di un dramma di famiglia in cui l'amore, tema centrale della vicenda, si intreccia con le dinamiche psicologiche dei personaggi, diventando sempre più insano e violento.
Il sangue è per l'appunto l'elemento che muove la vicenda: Clitemnestra è una donna, madre, moglie che si racconta davanti a una corte pronta a giudicare, e cerca in questo modo di avere un suo riscatto nei confronti di un uomo che ha dimenticato il suo ruolo di marito e padre perché troppo occupato ad amare solo se stesso: "Dove c'è Agamennone c'è solo Agamennone". Le colpe dei padri ricadono sui figli, Oreste ne è l'esempio, ancorato al passato, al suo ricordo di bambino ferito, amato a metà, schiacciato da un padre troppo ingombrante anche da assente. A rompere l'equilibrio già fragile di questa famiglia, Cassandra, ragazza violata, madre mancata, strappata al suo nido e ai sogni che leggeva dentro le carte, sogni irrealizzati e ormai irrealizzabili.
Molte vittime, un solo colpevole? Chi ha cominciato per primo? Chi può giudicare rimanendo pulito? Da sempre i panni sporchi si lavano in famiglia e questa famiglia li ha lavati col sangue.
(06 maggio 2017)