Giovedì 30 marzo alle 18, nella Chiesa di San Francesco Borgia di Catania (via Crociferi), prende il via la rassegna “Non solo no. Il giovedì la Soprintendenza si racconta”, con l'appuntamento dedicato al tema "Beni culturali e didattica", a cura di Michela Ursino.
Il tema della formazione e della sensibilizzazione delle giovani generazioni verso il patrimonio culturale e paesaggistico diviene all’interno delle attività istituzionali un importante contributo per ricucire quel frequente distacco relazionale e affettivo che mostrano i giovani rispetto al vasto e variegato mondo dei beni culturali.
L’offerta didattica proposta dalla Soprintendenza, accolta da numerose scuole, sviluppa percorsi ed esperienze che tendono a coniugare, anche attraverso sperimentazioni ludiche, il forte legame esistente tra i concetti multidisciplinari appresi a scuola e il patrimonio reale del proprio territorio. Il primo incontro vedrà anche il coinvolgimento di giovani liceali in una interpretazione creativa di opere d’arte.
Michela Ursino, specializzata in archeologia classica alla Scuola di Siracusa (Università di Catania), è in servizio alla Soprintendenza di Catania dal 2005. Ha frequentato un master in "Didattica museale" all’Università di Roma 3. È referente per il Soprintendente delle attività didattiche per la sua lunga esperienza nel campo dell’insegnamento, partendo da quelle maturate all’interno della sezione archeologica. Autrice di pubblicazioni in ambito archeologico, anche mirate alla didattica dei beni culturali.
La rassegna. Con sette appuntamenti dedicati a specifici ambiti scientifici, rivolti ad un pubblico ampio, la rassegna - ideata e progettata dalla Soprintendente BB.CC.AA. di Catania Maria Grazia Patanè - intende far conoscere attraverso il racconto di alcuni degli interventi più importanti le attività che la Soprintendenza svolge sul territorio.
Saranno affrontati temi quali la didattica per i beni culturali, il paesaggio, i centri storici e il patrimonio monumentale, la conservazione e divulgazione del patrimonio librario e archivistico e ancora le opere d’arte mobili, i beni legati alla tradizione popolare, gli scavi e la ricerca in campo archeologico, attraverso il racconto di esperienze condotte dai funzionari della Soprintendenza.
L’intento è quello di mutare la percezione della collettività sul ruolo esercitato dalla Soprintendenza, purtroppo ancora ricondotto quasi esclusivamente al provvedimento vincolistico.
Ai più è sconosciuta l’attività di interazione e collaborazione con gli ambienti formativi (scuole di ogni ordine e grado, atenei, accademie), la sinergia con gli enti locali e territoriali durante le numerose conferenze di servizi nello spirito di semplificazione dei tempi e delle procedure, le numerosissime collaborazioni attive con le associazioni culturali per le attività di promozione e valorizzazione del territorio. Attività poste in essere al servizio di un’auspicata crescita collettiva che, attraverso la conoscenza del patrimonio culturale, promuova una consapevole tutela partecipata.
(30 marzo 2017)