Mercoledì 29 marzo alle 9:30, nell'aula magna di Palazzo Pedagaggi (dipartimento di Scienze politiche e sociali, via Vittorio Emanuele II 49, Catania) prende il via il ciclo di seminari "Sociologia: leggere (le) mutazioni".
A inaugurare l'iniziativa sarà l'incontro dal titolo "Tra rischio e vulnerabilità: i disastri socio-territoriali e l’analisi sociologica", tenuto dal prof. Luigi Pellizzoni (Università di Trieste).
IL TEMA. Rischio (pericolo e incertezza), vulnerabilità e resilienza sono nozioni complesse, controverse e politicamente «cariche». Nel dibattito scientifico e nella prassi si tende spesso a sottovalutare il ruolo della posizionalità e quindi delle disuguaglianze e dei differenziali di risorse, connesse al rischio e alla vulnerabilità, nonché a privilegiare l’aspetto «attributivo» rispetto a quello «relazionale». Dunque è importante che tanto gli studiosi quanto i professionisti e i policy-maker tengano conto della natura profondamente relazionale delle condizioni di rischio e vulnerabilità; per tale ragione, della natura politica di ogni scelta in materia.
L’intervento del prof. Pellizzoni proporrà una riflessione che terrà in considerazione anche quanto emerso da due recenti pubblicazioni realizzate nella comunità dei sociologi dell’ambiente e del territorio: il n. 111/2016 di Sociologia Urbana e Rurale sul tema "Disastri socio-naturali, resilienza e vulnerabilità: la prospettiva territorialista nel dibattito attuale", a cura di Alfredo Mela, Silvia Mugnano e Davide Olori; e il volume "Territori vulnerabili. Verso una nuova Sociologia dei disastri italiana", a cura di Alfredo Mela, Silvia Mugnano e Davide Olori (F. Angeli, 2016).
IL CICLO. La comunità dei sociologi del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania propone, in sinergia con i corsi laurea triennale e magistrale di Sociologia e Servizio sociale, una riflessione, a beneficio degli studenti, sulle competenze e sulle professionalità che i sociologi devono maturare per la problematizzazione e soluzione di questioni di rilievo sociale, collaborando alla definizione di piani, progetti e politiche.
L’intento è rafforzare la consapevolezza negli studenti sulla valenza previsiva della sociologia, troppo di frequente sacrificata in nome di una sociologia delle contingenze che sembra andare a rimorchio dei fatti sociali perdendo una visione d’insieme delle dinamiche trasformative e non impegnandosi nel coglierne gli effetti perversi o virtuosi. Una “buona sociologia” consiste nella comprensione del mutamento (da qui il titolo scelto per il ciclo dei seminari "Sociologia: leggere (le) mutazioni"), come legame e come processo che si pone fra società, istituzioni e politica, rappresentando l’universo conoscitivo a cui si ispira la proposta in questione.
Con il coinvolgimento di colleghi sociologici italiani e stranieri (e anche di scienze sociali affini, quale l’antropologia) saranno approfonditi tanto gli aspetti teorici, legati alla logica della progettazione dell’ambiente e del territorio, delle politiche, quanto quelli relativi alla ricerca sul campo, evidenziando il ruolo essenziale della collaborazione tra i diversi approcci sociologici. In questa prospettiva, sono analizzati attori sociali e istituzionali, popolazioni urbane, processi socio-economici, approcci metodologici che possano costituire un proficuo terreno di lavoro comune anche con altri saperi esperti. In particolare, l’attenzione cadrà sulla progettazione di interventi in situazioni di rischio e vulnerabilità, sui processi migratori, sugli stili di vita e sulle implicazioni socio-culturali che nascono dal ruolo dei media, sulle nuove generazioni, sulle questioni di genere, sulla gestione dei conflitti, sul welfare e sul servizio sociale, sull’istruzione e sulla formazione, sul mercato del lavoro e sui diritti.
(29 marzo 2017)