Venerdì 10 marzo alle 17, nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università di Catania, si terrà la cerimonia di consegna della Medaglia d'onore dell’Università di Catania a Melissa Mead, ambasciatrice della campagna "Una mamma senza un figlio / A mother without a child" promossa dalla UK Sepsis Trust con il Ministero della Salute e con Public Health England.
Dopo l'intervento di apertura del direttore generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria "Policlinico" di Catania Salvatore Paolo Cantaro e l'introduzione al tema "Patologie diffuse: grandi infezioni, epidemie invisibili, cronicità" a cura del prof. Riccardo Vigneri (presidente del Comitato Airc Sicilia) e della prof.ssa Antonella Agodi (Healthcare Associated Infections Network, ICU - ECDC), il rettore Francesco Basile consegnerà l'onorificenza a Melissa Mead.
Proprio la britannica Melissa Mead, in seguito alla scomparsa del figlio di appena un anno, il piccolo William, è impegnata in diverse campagne di sensibilizzazione sulla particolare infezione, conosciuta nella forma più grave come setticemia. La grave infezione in Italia ha un’incidenza maggiore dell’infarto con 60 mila morti ogni anno ed un tasso del 40-60% di mortalità ospedaliera nelle forme più gravi.
Nel corso degli ultimi due secoli, ed ancor di più a partire dal 900, l'aspettativa di vita degli esseri umani è progressivamente aumentata e non solo nei paesi industrializzati, ma anche in aree povere del pianeta, pur in un contesto di grave arretratezza dove non è diffuso un moderno sistema di protezione sanitaria.
Tutto ciò è dovuto alle migliorate condizioni igieniche e ambientali e ai progressi della medicina che hanno contenuto con grandi successi, in particolare, la mortalità infantile; con l'aumentare della vita media, inoltre, i sistemi sanitari si sono trovati ad affrontare nuove sfide sia in termini di sostenibilità economica sia di fronte all'insorgere di patologie collegate all'invecchiamento.
Le moderne patologie diffuse sono oggi rappresentate dalle nuove grandi infezioni, dalla insorgente cronicità e da una serie di epidemie “invisibili”, come la sepsi, che si manifestano trasversalmente; ricerca globale e impegno della comunità scientifica e dei decisori politici non sono sufficienti ad arginare un fenomeno che sempre più necessita di coinvolgimento sociale, alleanza con gli utenti e testimonial delle nuove sfide.
(10 marzo 2017)