Mercoledì 7 dicembre alle 21, al Piccolo Teatro della Città a Catania, andrà in scena La lunga vita di Marianna Ucrìa, tratto dal romanzo di Dacia Maraini vincitore nel 1990 del Premio Campiello.
L’opera immerge il lettore nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento. Lo spettacolo, per la regia di Daniela Ardini e con Raffaella Azim protagonista, andrà in scena anche giovedì 8 dicembre alle 17:30.
Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo in un tempo scandito da impiccagioni, autodafé, matrimoni d’interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna, della nobile famiglia degli Ucrìa, costretta ad andare in sposa a soli tredici anni ad uno zio, investita “con rimproveri e proverbi” quando osa sottrarsi al proprio ruolo di moglie.
Ma proprio quando anche lei sembra andare incontro al destino delle donne della propria famiglia – “Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”, è questo il motto della discendenza Ucrìa – Marianna, è diversa perché è sordomuta ed è proprio da questa menomazione che trarrà la forza per elevarsi al di sopra della chiusura e della meschinità che la circonda.
Lo spettacolo utilizza un interprete L.I.S. Lingua dei Segni Italiana per rivolgersi anche alle persone ipoudenti o non udenti. Partecipa all'evento su Fb
(06 dicembre 2016)