Mercoledì 29 giugno alle 15:30, nell'Auditorium del Monastero dei Benedettini, prendono il via i lavori del convegno "La cultura dei rischi tra scelte individuali e relazioni sociali". L’iniziativa è organizzata dal “Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi”, con il patrocinio dell’Università e del Comune di Catania, degli Ordini professionali degli Architetti, Commercialisti, Ingegneri, Medici e Psicologi.
Il convegno prende spunto dalla considerazione che il concetto di “rischio” è entrato prepotentemente nella vita della società contemporanea, dagli eventi naturali catastrofici al timore per il terrorismo, dalle incognite dei mercati finanziari ai pericoli in ambito sanitario, eppure la cultura su questo tema appare ancora insufficiente, dal punto di vista collettivo e soprattutto politico.
Il tema. Dall’osservazione nella nostra realtà locale del graduale sviluppo della cultura d’impresa, nella duplice accezione di cultura nell’impresa e sull’impresa, nei vari aspetti (amministrativo-contabili, fiscali, giuridici, finanziari e logistici; orientamento a fare impresa, cultura dell'organizzazione e gestione delle risorse umane) è stata rilevata, nella generalità dei casi, l’insufficienza della cultura del rischio. Tale insufficienza, e in alcuni casi assenza, assume una notevole rilevanza atteso che, per quanto riguarda l’impresa, questa, appunto perché tale, è rischio.
In alcuni settori, quale il bancario, assicurativo e la sanità, il processo di accertamento dei rischi, e delle metodiche per gestirne le processualità, è stato già avviato. Da tale osservazione è scaturita l’idea di costituire il "Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura del rischio".
Il rischio d’impresa rappresenta soltanto una parte dei rischi della società moderna caratterizzata dall’evoluzione tecnologica che, a sua volta, genera altre tipologie di rischi, tanto da poter sostenere che il concetto di rischio è entrato prepotentemente nella nostra vita individuale e nella vita collettiva a ogni livello: locale, nazionale e globale; l’unica risposta è agire sulla “percezione del rischio”, intervenendo sui processi psico-socio-culturali sottesi, cioè sulla cultura, in senso generale e specifico.
Sul piano del metodo, si è ritenuto che per avviare l'analisi della cultura del rischio diventa indispensabile utilizzare diversi saperi e diverse funzioni. Per questa ragione, hanno aderito al Centro intellettuali provenienti dall’Accademia, dalle professioni, dalla finanza, dalle imprese e sono stati programmati diversi eventi culturali, collegati l’uno all'altro, aventi come filo conduttore la problematica del rischio nei vari settori.
In occasione del convegno la problematica del rischio viene analizzata relativamente agli aspetti culturali, psicologici, etici e sociali. Tale approccio al rischio, che rimanda ad un piano generale, è stato affidato a intellettuali dell’area umanistica. In questa occasione il Centro verrà presentato alla comunità locale per metterne in evidenza gli scopi il cui raggiungimento rileva sul piano dello sviluppo sociale ed economico della comunità.
Interverranno per i saluti il rettore dell’Università di Catania e presidente onorario del Centro Giacomo Pignataro, al quale verrà affidata inoltre la relazione di sintesi; il sindaco Enzo Bianco; i presidenti degli Ordini: Massimo Buscema (Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catania), Santi Maria Cascone (Ingegneri Catania), Fulvio Giardina (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), Giuseppe Scannella (Architetti PPC Catania), Sebastiano Truglio (Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania).
Dopo la presentazione del Centro e l’introduzione ai lavori a cura di Antonio Pogliese, il giornalista de “La Sicilia” Vittorio Romano modererà gli interventi programmati di Giancarlo Magnano di San Lio, direttore Dipartimento di Scienze Umanistiche (Unict); Santo di Nuovo, direttore Dipartimento di Scienze della Formazione (Unict); Orazio Licciardello, ordinario di Psicologia sociale nell’Ateneo catanese e vicepresidente del Centro studi sui rischi; Carlo Pennisi, ordinario di Sociologia del Diritto (Unict); Leone Calambrogio, docente di Esegesi biblica presso l’Istituto superiore di Scienze religiose “San Luca” di Catania.
(29 giugno 2016)