Venerdì 29 aprile alle 16, nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università di Catania, si apre il convegno "Sicilia frontiera del Mediterraneo", organizzato dal Distretto Lions Sicilia 108Yb. Al centro dei lavori ci sarà il tema dei migranti e dell'assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni europee, della necessità di una nuova politica lungimirante per restituire dignità all'essere umano, senza distinzione di razza, religione o estrazione sociale.
Il Mediterraneo per secoli centro di vita, di commercio e di scambi, da qualche anno è diventato un mare di morte: fra le sue onde sono scomparse migliaia di persone, tutte in fuga in cerca di un domani migliore, tutte spinte da povertà, dittature, guerre e terrore, verso una scommessa difficile da vincere. Per questo, tra gli ospiti spicca la presenza di Pietro Bartolo, uno dei protagonisti del docufilm "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi premiato con l'Orso d'oro per il miglior film al Festival di Berlino, che ha per oggetto proprio l'isola di Lampedusa dove Bartolo dirige il Poliambulatorio e dove da anni esegue la prima visita ad ogni migrante che sbarca nell'isola. Il film ha saputo, meglio di tante parole, testimoniare la tragedia dei migranti con la forza delle immagini e descrive la grande umanità degli abitanti di Lampedusa. Durante lo svolgimento dei lavori sarà consegnato al dott. Bartolo un riconoscimento per l'impegno e la passione sempre profusi nella cura dei migranti.
Dopo i saluti istituzionali del rettore Giacomo Pignataro, del direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali Giuseppe Barone, del prefetto di Catania Maria Guia Federico e del sindaco Enzo Bianco, il delegato distrettuale del Comitato Lions “Sicilia frontiera del Mediterraneo” Francesco Bizzini darà il via ai lavori che saranno introdotti dalla relazione dello storico Federico Cresti, docente di Storia dell’Africa all'Università di Catania.
Seguiranno le relazioni di Riccardo Clerici (responsabile dell'Unità Protezione per l’Italia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), Francesco Rizzi (Segretario Generale dell’Unione delle Università del Mediterraneo), Izzedin Elzir (presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d’Italia e Imam di Firenze), Gaetano Zito (vicario episcopale per la Cultura dell'Arcidiocesi di Catania), il prefetto Rosetta Scotto Lavina (direttore centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo del Ministero dell'Interno) che tracceranno il contesto attuale.
«Nei prossimi anni - come scrive Bizzini - la popolazione dei Paesi ricchi rimarrà stazionaria e invecchierà, quella dei Paesi poveri raddoppierà. Questo vale in modo particolare per il continente africano. Le stime demografiche valutano che entro il 2050 in Africa avremo oltre 1,8 miliardi di individui contro gli attuali 800 milioni. Il mondo non può più pensare di lasciare in condizioni invivibili il 20% della popolazione; innumerevoli le responsabilità dell'Occidente che hanno contribuito a causare l'attuale situazione». In questo contesto lo sviluppo è l'unica vera "libertà", tanto dal bisogno quanto dalla violenza: «Se non si creano le condizioni per una vita accettabile, i poveri e i perseguitati continueranno a fuggire».
Le conclusioni sono affidate al Governatore del Distretto Lions 108 YB Francesco Freni Terranova.
(29 aprile 2016)