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Il ritorno a casa

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Dal 4 all'8 marzo, al Teatro Verga di Catania, in scena una produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana

Dal 4 all'8 marzo, al Teatro Verga di Catania, andrà in scena Il ritorno a casa  di Harold Pinter, per il cartellone del Teatro Stabile

La regia è di Peter Stein. E' una produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Spoleto56 Festival dei 2Mondi. Con Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna. 

Abisso animalesco o fonte di tenerezza? Legami ipocriti ed incancreniti o catene d'affetto e di dolcezza? Cos'è in realtà la famiglia? Si pone questi interrogativi Il ritorno a casa, dramma, caustico e feroce, del geniale drammaturgo inglese Harold Pinter, premio Nobel per la Letteratura nel 2005.  

Fattore scatenante di tanta aggressività compulsiva sarà il ritorno a casa, dopo anni di lontananza, di Teddy, un figlio diventato docente universitario in Usa, portando con sé la moglie Ruth, unico elemento femminile in un universo di soli uomini, formato dal padre e dei fratelli di lui.  L'arrivo avrà effetti sconvolgenti e per certi versi inaspettati: accolta come elemento estraneo verso cui sfogare la propria misoginia, Ruth viene accettata e inserita in un gioco al massacro in cui appare allo stesso tempo come vittima e carnefice: sarà il marito Teddy ad andarsene da solo. L'immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell'uditorio saprà quello che può accadere. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto.

Scritto nel 1964, Il ritorno a casa è uno dei primi testi della maturità artistica dell'autore inglese, che aveva già creato capolavori del teatro dell'assurdo. Pinter, tra i più complessi e originali scrittori teatrali della sua generazione, nelle sue opere ricerca situazioni psicologiche che hanno come temi la coesistenza nella medesima persona di violenza e sensibilità, o il mistero dell'animo femminile. Sono lavori in cui l'intreccio è talvolta quasi assente e lo svolgimento è affidato al dialogo, con cui egli sa creare intense atmosfere. Nelle sue commedie scopre il baratro che sta sotto i discorsi di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell'oppressione è, infatti, e non a caso, la motivazione con cui gli venne assegnato dall'Accademia di Svezia il premio più ambito.

(04 marzo 2015)

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